Che la tensione sia alle stelle non è assolutamente un mistero. Nel frattempo, però, la Cina continua a stuzzicare Taiwan con degli attacchi simulati sperando di ottenere una risposta che (fortunatamente) non arriva
L’arrivo di Nancy Pelosi (rappresentante degli Stati Uniti D’America), negli ultimi giorni, a Taiwan è stata presa come un vero e proprio atto di sfida nei confronti dei cinesi. Proprio questi ultimi hanno continuato a simulare, i loro attacchi, intorno all’isola. Terzo giorno consecutivo di esercitazioni militari da parte delle forze militari cinesi. Questo è quello che ha affermato il ministro della Difesa di Taipei.
Tanto è vero che sono stati rivelati dei caccia e navi dell’Esercito popolare di liberazione proprio “intorno allo Stretto“. Non solo: a quanto pare alcuni avrebbero attraversato anche la “linea mediana” in uno dei loro attacchi simulati. Le forze armate del paese in pericolo ha emanato una nota comunicando che: “trasmissioni di allerta, aerei, navi militari di pattuglia e sistemi missilistici terresti in risposta a questa situazione“.
Cina, segnale a Taiwan e USA: situazione non delle migliori
Non si respira, per nulla, una bella aria a Taipei dove la situazione inizia a diventare sempre più critica. Ogni giorno che passa. L’ansia che possa scatenarsi un nuovo conflitto, dopo quello che dal 24 febbraio in Ucraina contro i russi non cessa a smettere, è sempre più alta. Proprio dopo la vista da parte della Pelosi a Taiwan, la Cina ha voluto dare un segnale forte.
Non solo al paese in cui sta effettuando le esercitazioni, ma soprattutto agli Stati Uniti D’America ed in particolar modo al presidente Joe Biden. Tra Pechino e Washington non scorre assolutamente buon sangue, questo è chiaro, non è da escludere che nei prossimi giorni possano esserci delle novità in merito. Tutti quanti noi speriamo di no perché potrebbero risultare anche catastrofiche.
