Tensione Pd-M5s, Letta preoccupato da Conte: il piano del segretario dem

L’alleanza giallorossa rischia di morire ancora prima di nascere. Le ultime mosse di Conte, infatti, preoccupano Letta. Le ultime.

C’è preoccupazione all’interno del Pd per le mosse del M5s. Le ultime decisioni prese da Giuseppe Conte non sono assolutamente piaciute ai vertici del Nazareno ed ora è proprio il Partito Democratico a non escludere un voto anticipato.

Conte e Letta
E’ sempre più alta tensione tra Conte e Letta: le ultime © Ansa

Un’ipotesi che, come riportato da Il Giornale, inizia a prendere piede nel Partito Democratico. “Ora basta, si va a votare. Impossibile andare oltre“, il pensiero di Francesco Boccia. Una linea condivisa in parte dal proprio segretario: “Prima la legge di bilancio e poi le urne“.

Lo stesso Letta in uno sfogo con i suoi si è scagliato contro Conte: “La mattina parli con lui e ti dice che bisogna seguire la linea, aiutarsi e che non è loro intenzione aprire una crisi di governo. Poi lo chiama la Taverna o legge Di Battista, si spaventa e cambia idea. Così non si può andare avanti“.

E’ rottura tra M5s e Pd: alleanza sempre più a rischio

Orlando
Orlando dice di no al salario minimo proposto da Conte © Ansa

Le ultime mosse di Conte hanno aperto uno strappo in questa alleanza tra M5s e Pd e sembra essere complicato, almeno per il momento, ipotizzare una discesa in campo insieme alle prossime politiche.

Al Nazareno, come riferito da Il Giornale, sono in molti che si dicono sorpresi da quanto successo in questi ultimi giorni e che prendono le distanze dai pentastellati. Tra loro c’è anche il ministro Orlando, forse uno dei più vicini a Conte in questi ultimi mesi: “Non si può mettere a repentaglio la stabilità e la credibilità stessa delle istituzioni per di più su questioni che sono solamente simboliche“.

E il titolare del Lavoro sembra prendere le distanze anche su una delle battaglie principali del M5s.Il salario minimo – ha spiegato il dem – deve derivare, comportato per comportato, dai contatti più rappresentativi“. Una posizione che vede Conte sempre più solo e a questo punto il futuro dell’esecutivo ha sempre più ombre che luci.

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