Sorpresa amara per chi ha la carta di credito: che tegola dal Fisco

Carte di credito, tutto quello che non sapevi e che dovresti assolutamente sapere: cambia decisamente tutto. Una vera e propria mazzata arriva direttamente dal Fisco.

A lanciare l’allarme ci ha pensato direttamente ‘Italia Oggi‘. La questione riguarda chi possiede le carte di credito. A cosa ci stiamo riferendo? Alla trasmissione di dati che adesso verranno trasmessi direttamente all’Agenzia delle Entrate.

Carta di credito, che mazzata dal Fisco
Carta di credito (Ansa Foto)

Negli ultimi giorni, infatti, è arrivata la notizia che riguarda l’approvazione, da parte della Camera, del decreto 30 aprile 2022 n. 36. Ovvero quella che riguarda le ulteriori “misure urgenti per l’attuazione del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza). In particolar modo il ‘Pnrr 2‘ e la sua conversione in legge.

Quali sono le novità che bisogna assolutamente sapere in merito? Ovviamente  quella che riguarda l’articolo 18 che introduce delle vere e proprie modifiche alla disciplina della trasmissione che riguardano i dati di pagamento delle carte di credito e bancomat. In questo modo gli intermediari, che mettono a disposizione dei sistemi di pagamento elettronici, saranno obbligati a trasmettere il tutto all’Agenzia delle Entrate. Oltre alle commissioni addebitate, i dati  identificativi degli strumenti di pagamento e gli importi complessivi delle transazioni giornaliere.

Carte di credito, tutto quello che serve sapere

Carta di credito, che mazzata dal Fisco
Carta di credito (Ansa Foto)

In conclusione, con questo tipo di operazione, l’Agenzia delle Entrate potrà mettere insieme i dati di pagamento digitale con carta insieme agli scontrini elettronici emessi appunto dagli esercenti. In questo modo si possono effettuare più controlli tra scontrini emessi e quelli ricevuti.

Anche se, a quanto pare, le novità tendono a non finire qui. Visto che questo provvedimento ha esteso la fatturazione elettronica anche per i “forfettari” a partire dal 1 luglio del 2022, solamente per coloro che hanno ricavato dai 25mila euro in poi. Mentre per gli altri, invece, inizierà a partire dal 2024.

 

 

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