Il mondo brucia, ma il Parlamento italiano pensa… alla canne

Nell’editoriale su La Verità di Maurizio Belpietro viene affrontato il modo in cui il nostro Paese si sta comportando in relazione al conflitto in Ucraina. Una guerra che minaccia di sfociare in qualcosa di più grande, ma che al momento non sembra essere presa così sul serio dai nostri politici

Questioni di priorità, verrebbe da dire. Che a quanto pare non sono in linea con i tempi, almeno secondo il quadro che viene fatto nell’editoriale odierno di Maurizio Belpietro su La Verità. In questo si parla di una situazione a livello mondiale che rischia, o quantomeno minaccia, di deflagrare in qualcosa di molto più grande.

Belpietro
L’editoriale di Belpietro sul modo in cui l’Italia si sta approcciando alla guerra (Ansa)

E lo spettro dell’utilizzo del nucleare è stato argomento di dibattito anche dalla numero uno dell’intelligence americana, Avril Haines, durante una conferenza del dipartimento del Commercio: “Dopo quattro mesi di conflitto, Mosca ci metterà anni a ricostruire le sue forze. E in questo lasso di tempo è possibile che Vladimir Putin faccia affidamento su altri mezzi, come cyberattacchi, ricatti energetici o armi nucleari, per cercare di gestire e proiettare potere e influenza a livello globale“.

Le priorità in Italia

Maurizio Belpietro
Il direttore della Verità Maurizio Belpietro (Ansa)

Ne ha parlato con lucidità, come se fosse una conseguenza normale di ciò che sta accadendo. Eppure in Italia non si avrebbe ancora questa percezione del conflitto, le persone vedono la guerra come un qualcosa di distaccato, da sostenere a distanza perché “è giusto farlo”, ma che comunque non ci riguarda fino in fondo. Le nuove generazioni non prendono in considerazione l’idea di poter essere chiamati alle armi, non hanno nemmeno fatto il militare. Nel caso di un’escalation del genere, però, il rischio dovrebbe almeno essere preso in considerazione. Ma al posto di parlare di questo, fa notare il quotidiano di Belpietro, il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle “pensano allo ius scholae per dare la cittadinanza agli immigrati, e alla legalizzazione della cannabis, per consentire a chiunque di coltivarsi le piantine di marijuana in giardino“. Questioni di priorità.

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