PSG, Al-Khelaifi accusato di corruzione: decisione ufficiale corte federale

Paris Saint Germain, arrivano novità che riguardano il numero uno del club. Nasser Al-Khelaifi. Quest’ultimo, mesi fa, è stato indagato ed accusato di corruzione per quanto riguarda l’attribuzione dei diritti tv del Mondiale

Al-Khelaifi assolto dall'accusa di corruzione
Nasser Al-Khelaifi (Foto LaPresse)

Meno di un mese ed anche per il Paris Saint Germain inizierà il ritiro. L’obiettivo, ovviamente, è quello di mettere immediatamente alle spalle la pessima stagione che hanno disputato i francesi che hanno concluso il tutto con la vittoria del campionato. Un “successo” che i suoi stessi tifosi avrebbero fatto volentieri a meno visto che, la cosa principale, era quella di andare avanti in Champions League e non farsi eliminare già agli ottavi contro chi, alla fine, avrebbe sollevato il trofeo.

Tanto è vero che inizierà, molto presto, la rivoluzione in squadra. In parte già è iniziata con l’esonero di Leonardo da direttore sportivo. Ancora in bilico la situazione che riguarda il tecnico Mauricio Pochettino. Non può essere per nulla soddisfatto l’uomo inquadrato qui in foto. Anche se per Nasser Al-Khelaifi, negli ultimi minuti, sono arrivate delle notizie che riguardano la sua posizione, in merito all’accusa di corruzione nell’attribuzione dei diritti tv del  mondiale che si disputerà tra quattro anni in USA, Canada e Messico.

PSG, Al-Khelaifi assolto: la decisione ufficiale della corte federale

Al-Khelaifi assolto dall'accusa di corruzione
Nasser Al-Khelaifi (Foto LaPresse)

Per alcuni non si tratta affatto di una sorpresa: il presidente dei parigini è stato assolto dalla corte federale svizzera dall’accusa di corruzione per quanto riguarda l’attribuzione dei diritti televisivi del Mondiale. Stesso discorso vale anche per l’ex segretario della FIFA, Jerome Valcke.

Anche se, a differenza del qatariota, è stato condannato ad 11 mesi con sospensione della pena per corruzione e falsificazione dei documenti. Come riportato in precedenza, era stato accusato di aver provato ad indirizzare i diritti tv del Mondiale 2026 ed anche quello del 2030 verso la sua emittente televisiva (ovvero la ‘Qatar BeIN Media’).

 

 

Impostazioni privacy