Golden State, da Curry a Thompson: le pagelle degli Warriors

La squadra di Steve Kerr ha battuto i Boston Celtics alle Finals e ha conquistato il quarto titolo nelle ultime otto stagioni di Nba.

È stata lunga, ma i Golden State Warriors ce l’hanno fatta. Hanno sfruttato il primo match point in Gara 6 al Garden, in casa dei Boston Celtics. Una serie in equilibrio fino al momento del sorpasso, in quella Gara 5 che ha spezzato gli equilibri e che ha fotografato la superiorità del gruppo guidato da Steve Kerr nei confronti dei ragazzi di Ime Udoka. Una vittoria di squadra, con Stephen Curry due spanne sopra a tutti. Ma il merito va diviso in tante parti.

Golden State Warriors
Draymond Green, Steph Curry, Klay Thompson, Andrew Wiggins (Ansa)

Le pagelle dei Golden State Warriors alle Finals Nba 2022

Stephen Curry 10

Il titolo di MPV delle Finals – il primo per lui – potrebbe bastare per riassumere la sua stagione. Ha trascinato Golden State al quarto titolo nelle ultime otto stagioni, e in questa è diventato il giocatore ad aver messo a segno il record di triple nella storia dell’Nba. Che altro c’è da aggiungere su Steph Curry?

Klay Thompson 9

Dall’inferno al paradiso, solo se ti chiami Klay Thompson. Sono stati anni difficili: dopo la rottura del crociato è saltato anche il tendine d’Achille. La sfortuna si è accanita contro KT, ma lui è stato più forte di tutto. Forse non il più decisivo, ma quello che serviva per vincere il titolo.

Andrew Wiggins 8,5

Al posto giusto, nel momento giusto. È stato l’uomo che ha spostato gli equilibri quando c’era da fare la differenza tra vittoria e sconfitta. Wiggins giocato delle Finals da paura, sempre in partita, più di tutti, ovviamente dietro Curry. Finalmente è arrivata la consacrazione, con tanto di benedizione di Andre Iguodala.

Draymond Green 8+

No, non era partito bene. Sì, ha chiuso alla grande. Molto spesso a fatto parlare di sé più per gli atteggiamenti che per il basket. Ma nelle ultime due gare, quelle decisive, è stato in grado di determinare. È tra gli uomini copertina della dinastia Golden State, impossibile fare a meno di Draymond Green.

Jordan Poole 8

Per larghi tratti della stagione è stato l’uomo in più degli Warriors. Ma qui stiamo valutando solo l’apporto nelle Finals, altrimenti il voto sarebbe molto più alto. Dopodomani Jordan Poole compirà 23 anni, per uno della sua età gioca già da leader. È giusto che si coccoli così il titolo, una bella fetta è anche sua.

Kevon Looney 7,5

Altro che comparsa, il suo è stato un ruolo centrale. Dopotutto è il suo ruolo. Quando Golden State ha arginato l’attacco di Boston l’ha fatto soprattutto grazie alla disciplina tattica dei suoi interpreti, Looney compreso. Non è solo una questione di rimbalzi, ma di marcature e di saper difendere.

Otto Porter e Gary Payton 7

Quando si dice avere la panchina lunga. Gli Warriors l’hanno vinto anche così il titolo. Potendo attingere a delle energie che Boston aveva già esaurito al termine di Gara 4: è tutto più facile quando si ha una qualità del genere da mandare in campo nei momenti di difficoltà.

Steve Kerr 10

Tutti in piedi davanti al Coach! La dinastia dei Golden State Warriors è cominciata proprio con lui in panchina, non è certo un caso. Era il 15 maggio 2014 quando venne scelto per guidare la franchigia: sono passati 2955 giorni da quel giorno, sono 4 i titoli messi in bacheca. Oltre i 5 titoli conquistati da giocatore (3 Bulls e 2 Spurs), Steve Kerr è tra gli uomini più vincenti nella storia dell’Nba.

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