Del Toro sullo streaming: “Il futuro arriverà, che lo si voglia o no!”

Del Toro ci offre l’amara visione del futuro della distribuzione cinematografica, che deve fare i conti con l’inevitabile tracollo della sala

Oltre al consueto concorso e alle proiezioni in anteprima, il Festival di Cannes 2022 ci offre la possibilità di approfondire, insieme a registi e attori, la natura del cinema contemporaneo, nel tentativo di comprendere il futuro della settima arte. Dopo l’attacco di Tom Cruise e George Miller alla distribuzione esclusivamente in streaming, Del Toro ha sviscerato la questione, analizzando i numeri del mercato ed esprimendo la sua personale visione dell’avvenire distributivo delle produzioni: “Non dovremmo cercare di custodire il passato, non reggerà. Il futuro arriverà, che lo si voglia o no. La vecchia struttura non è più sostenibile. Ci è voluta una pandemia per sconvolgerla definitivamente. Alla fine, il mio dovere è quello di raccontare storie, indipendentemente da dove vengano i soldi”. La visone del simpatico regista messicano si dimostra infinitamente più laica rispetto ai fondamentalisti cinefili, i quali vedono nella sala l’unico luogo dell’autentica espressione cinematografica. Per Del Toro un film è un film, a prescindere dalla presenza di un proiettore o di una smart tv. Anche Paolo Sorrentino è intervenuto nella questione, esprimendo il disperato bisogno di creare cinema attraverso qualunque mezzo di distribuzione che lo permetta.

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La questione dello streaming si complica, ma uno schema logico inizia a delinearsi: l’uscita esclusiva in sala pare essere un lusso riservato alla grandi produzioni, poiché un altissimo esempio di arte cinematografica come Nightmare Alley dello stesso Del Toro, quest’anno ha rappresentato un discreto flop al botteghino, rendendo poco plausibile l’uscita in sala di opere dal sapore squisitamente autoriale.

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