Decreto Ucraina bis, salta il numero legale. Meloni: maggioranza a pezzi

Salta il numero legale a Montecitorio. Il partito più assente è la Lega. Salvini respinge le accuse. Fratelli d’Italia attacca: governo al capolinea

Dl Ucraina bis, alla Camera manca il numero legale
Dl Ucraina bis, alla Camera manca il numero legale (Foto Ansa Ettore Ferrari)

Le troppe assenze tra le file della maggioranza hanno costretto a rinviare il voto sulle pregiudiziali di costituzionalità presentate da Fratelli d’Italia al cosiddetto ‘decreto Ucraina bis’, il provvedimento sulle misure del Governo per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina. Il decreto, già votato dal Senato, deve essere convertito in legge entro il 20 maggio. Nel corso della giornata il numero legale necessario per rendere valida la votazione è mancato più volte e il presidente di turno dell’Aula di Montecitorio, il forzista Andrea Mandelli, “apprezzate le circostanze”, è stato costretto rinviare l’esame del decreto.

Lega partito più assente. Salvini: non è colpa mia

Matteo Salvini al termine dell'incontro con Mario Draghi (Foto Ansa)
Matteo Salvini al termine dell’incontro con Mario Draghi (Foto Ansa)

Le assenze erano tutte tra le file dei partiti di maggioranza. Il gruppo parlamentare più assente è stato quello della Lega. Dato certificato dai tabulati d’Aula, secondo i quali il 68% dei deputati del partito guidato dal segretario Matteo Salvini non ha partecipato alla seconda votazione. Se il ministro per i rapporti con il Parlamento, il grillino Federico D’Incà, ostenta sicurezza e riferisce ai cronisti in Transatlantico di non avere “alcuna preoccupazione”, la mancanza del numero legale ha scosso la maggioranza e ha alimentato le voci di corridoio. A respingere l’accusa di aver ‘sabotato’ i lavori è stato lo stesso leader leghista Salvini. Interpellato a margine dell’incontro con il presidente del Consiglio Draghi il segretario del Carroccio ha respinto ogni addebito: “Non è colpa mia”. E a chi gli chiedeva conto delle numerose assenze dei deputati leghisti, l’ex ministro dell’Interno ha risposto: “Gli altri erano tutti presenti? Non commento le voci. Se sono da Draghi difficilmente riesco a seguire i lavori della Camera”.

L’attacco di Meloni: maggioranza a pezzi

La leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni
La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni (foto Ansa)

All’attacco della maggioranza Fratelli d’Italia. “Non siamo noi che dobbiamo garantire la presenza per un provvedimento del governo che ha il 95 per cento dei parlamentari a suo sostegno. Credo che i problemi ce li abbia la maggioranza, che ormai mi pare abbastanza a pezzi…, l’affondo del presidente di FdI Giorgia Meloni. “Mi pare che ormai nella maggioranza ci sia una difficoltà enorme. Evidentemente o la maggioranza è troppo distratta oppure qualcuno sta dando dei segnali. E sono dei segnali di nervosismo. Per me è una buona notizia se il Governo va casa, ha aggiunto, a margine della presentazione del libro di Vittorio Feltri al Circolo Canottiere Aniene. “L’esperienza di questo Governo è al capolinea, sarebbe più dignitoso ridare la parola agli elettori”, ha chiosato il capogruppo del partito alla Camera, Francesco Lollobrigida.

 

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