Ciardi, Roma: “Vittoria Conference? Busto al Pincio per Mourinho”

Lo speaker di Tele Radio Stereo, Augusto Ciardi, ha commentato la performance della Roma in Conference League, parlando anche della stagione di Mourinho.

Augusto Ciardi (Twitter)
Augusto Ciardi (Twitter)

Il pareggio della Roma in Conference League in casa del Leicester City ha reso i tifosi romanisti piuttosto contenti. I giallorossi sperano che nel match di ritorno, con l’Olimpico gremito, la Roma possa agguantare la qualificazione alla finale di Conference. In esclusiva per notizie.com, abbiamo parlato con lo speaker di Tele Radio Stereo, Augusto Ciardi, per farci dire quali sono le sensazioni dei tifosi romanisti in merito alla partita di ieri. Ciardi ha anche parlato dell’operato di Mourinho, del cammino della Roma in campionato e dei calciatori più determinanti nella rosa della squadra giallorossa.

L’1-1 nel match di ieri contro il Leicester è un risultato soddisfacente per la Roma?

È soddisfacente perché la Roma sta anche accusando un po’ di stanchezza nei singoli giocatori, che però non si evidenzia nell’economia di squadra. Rispetto a qualche mese fa, infatti, la Roma ha un’identità di gioco di cui si vedono i contorni. In una squadra organizzata, se due/tre giocatori non sono oggettivamente al meglio, come Cristante, o sono oggettivamente stanchi, quale Abraham, che ha saltato solo la partita d’andata in campionato con l’Inter a inizio dicembre, si nota meno perché c’è un’identità di squadra. Questo magari prima poteva mancare. Quindi, nel complesso, giocare in Inghilterra, che per la Roma comporta anche un carico legato al passato, un pregresso, dove la Roma andava in Inghilterra già da vittima sacrificale, poteva rappresentare un ostacolo significativo, per quanto il Leicester sia oggettivamente più debole dello United o del Liverpool.

L’importante era avere, nel match di ritorno, non una classica rimonta “stile Roma”, dove bisogna rigirare il mondo per arrivare a vincere, ma una partita buona, ordinata, contro un avversario, come il Leicester, che fuori casa è meno forte, lo dice la stagione, rispetto a quando gioca in casa. Quindi questo rende il risultato di ieri un risultato positivo. Poi, chiaro, quando vai in vantaggio puoi aspettarti il raddoppio per chiudere la partita, ma poi va anche riconosciuto il merito all’avversario che è rimasto sempre in campo e che ha capito che la Roma, nel secondo tempo, poteva soffrire, e ha saputo colpire. Anzi, alla fine, tolto il tiro di Oliveira nel finale, ha avuto qualche occasione in più il Leicester. Risultato giusto e positivo per la Roma.

Un commento sull’operato di Mourinho finora?

Estremizzando un po’ il concetto, se la Roma non vincesse la Conference e anziché quinta arrivasse sesta, per me sarebbe già un bilancio positivo avere lanciato e consacrato Zalewski. Io mi freno quando parlo di lui, perché rispetto a tanti ragazzi del vivaio potenzialmente forti, a me Zalewski sembra davvero un giocatore vero. Tra l’altro si continua a parlare di un ragazzino, molto giovane, a 20 anni compiuti a gennaio. All’estero, a 20 anni, magari hanno già 100/150 partite nei campionati principali. Quindi non è un giocatore giovane, è un giocatore forte. E già il fatto di avergli cucito sartorialmente addosso il ruolo che meglio si sposa alle sue caratteristiche è un grande merito. Se Friedkin impazzisse e decidesse di venderlo nella prossima estate, potrebbe già guadagnare 15 milioni di euro, e già ti saresti guadagnato 2 anni di contratto di Mourinho. Quindi questo è già un merito.

Augusto Ciardi (Twitter)
Augusto Ciardi (Twitter)

In più, (Mourinho) sta migliorando la Roma in campionato. La Roma, a 4 giornate dalla fine, l’anno scorso, era a 10 punti dal quinto posto. Quinta era la Lazio, mentre oggi la Roma è quinta e la Lazio è dietro come l’Atalanta, che sembrava irraggiungibile per la Roma. Quindi in campionato, a meno che non ci sia un crollo, che non mi aspetto, nelle ultime quattro partite, la Roma ha già posto le basi per il futuro. E poi, ovviamente, il cammino in coppa è ancora da definire, però intanto ci stiamo giocando l’accesso alla finale. Quindi è un lavoro, per me, assolutamente positivo.

Cosa rappresenterebbe una vittoria della Conference League per la Roma?

Intanto una liberazione, considerando che è qualcosa che manca da una vita. Sarebbe qualcosa di atteso, dal momento in cui è arrivato Mourinho, sapendo che in Conference c’erano più possibilità rispetto al campionato, che è ancora un’utopia, o la Coppa Italia. Tu prendi Mourinho per cambiare i connotati alla squadra, alla storia, sapendo che il percorso è lungo, ma Mourinho è uno che accorcia i tempi. È uno specialista. Nelle 6 semifinali delle 3 coppe (Champions League, Europa League e Conference League, n.d.r.), con 12 squadre impegnate, alle semifinali arrivano Emery, Ancelotti, Guardiola, Klopp e Mourinho. I cinque allenatori più vincenti, in Europa, in campo internazionale, negli ultimi trent’anni. Quindi se fai una scelta del genere sei anche consapevole che puoi vincere. E se vincesse sarebbe una piccola quadratura di un primo cerchio, perché poi uno come Mourinho non si accontenterebbe della Conference League, che a Roma già ti dà gloria eterna, un busto al Pincio. Però sarebbe un inizio, e un grandissimo inizio.

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