Evasione fiscale in Italia: numeri preoccupanti

In un articolo pubblicato su ‘Il Tempo’ il fiscalista Pietro Bracco lancia un allarme sull’evasione fiscale. Numeri preoccupanti in Italia.

A lanciare un nuovo allarme sull’evasione fiscale è Pietro Bracco, fiscalista e adjunct professore della Luiss Business School. In un suo articolo pubblicato su Il Tempo, l’esperto ricorda come non si hanno delle certezze sui conteggi effettuati da parte dell’Agenzia delle Entrate.

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Allarme evasione fiscale in Italia: ecco cosa dice Pietro Bracco © Ansa

L’economia sommersa, almeno da quanto scrive nel suo articolo Bracco, è un gioco di stime e di statistiche e questo non aiuta sicuramente a mettere in campo dei numeri esatti e, soprattutto, queste cifre non sempre sono recuperabili. Infatti, l’evasione scovata dalla Guardia di Finanza non finisce subito nelle casse dello Stato.

Le Fiamme Gialle ratificano un verbale al contribuente per confermare questa evasione. Si tratta di un atto che può essere impugnato davanti alla giustizia tributaria, con i suoi tre gradi di giudizio e, di conseguenza, ci vuole del tempo prima che lo Stato possa usufruire di questi soldi.

Evasione fiscale, i numeri del 2019

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Evasione fiscale in Italia: numeri allarmanti © Ansa

Non si hanno ancora certezze sulle cifre dell’evasione fiscale degli ultimi anni. Come riferito da Bracco in questo articolo, l’ultima Relazione allegata alla Nadef fa riferimento al 2019 e nel documento si parla di 183 miliardi. Una cifra, come detto in precedenza, che per diversi motivi non può essere considerata esatta e, soprattutto, rischia di non essere recuperata immediatamente.

I numeri, comunque, sono preoccupanti e rischiano di aumentare ancora di più in futuro. Per questo motivo nella parte finale del suo articolo, Bracco si è augurato che “l’evasione fiscale venga scovata, combattuta e riscossa con ogni metodo lecito. Anche perché, per legge, le maggiori entrate rispetto all’anno precedente sono attribuite al Fondo per la riduzione della pressione fiscale e, quindi, sono un vantaggio per tutti. Inoltre, queste entrate servono anche a mantenere l’equilibrio di bilancio, che noi abbiamo in Costituzione, e ridurre il rapporto tra debito/Pil“. Tutte cose fondamentali soprattutto in un momento storico molto complicato come quello odierno.

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