Mariupol non si arrende: la dura decisione di Mosca

Mariupol non ha nessuna intenzione di arrendersi. Mosca mette in campo una dura decisione per cercare di conquistare la città. Si complica la strategia di Putin e soprattutto sembra allontanarsi la fine di questo conflito.

I combattimenti a Mariupol convincono. Dopo il fallimento dell’ultimatum, Mosca continua la sua operazione per cercare di conquistare la città e, secondo quanto riferito dall’Adnkronos, la Russia ha deciso di imporre un pass per gli spostamenti.

Mariupol
Mariupol non cede: la Russia inserisce un pass per gli spostamenti © Ansa

Una scelta fatta per mettere ancora di più alle strette gli ultimi difensori ucraini, ma da parte loro non c’è nessuna intenzione di fare un passo indietro. Una posizione che complica molto i piani del Cremlino e a questo punto la fine del conflitto entro il 9 maggio non sembra essere più certo.

Molto, come confermato anche dallo stesso Zelensky, dipenderà dall’assalto del Donbass, ma gli ucraini non hanno nessuna intenzione di fare un passo indietro e per questo motivo non possiamo escludere una guerra che continuerà anche dopo il giorno segnato in rosso sul calendario dal Cremlino.

La Russia attacca Leopoli: almeno 6 morti

Leopoli
La Russia attacca la regione di Leopoli: almeno sei morti © Ansa

La Russia cambia strategia ed ora mette nel mirino la regione di Leopoli. Come riportato dall’Adnkronos che cita le autorità locali, Mosca ha deciso di effettuare cinque potenti attacchi missilistici su obiettivi civili. Il bilancio è di almeno sei morti e otto feriti, tra cui un bambino.

Non solo Leopoli nel mirino dei generali mandati dal Cremlino in Ucraina. I missili sono stati lanciati anche nella regione di Dnipro e in questo caso sono due le persone che hanno perso la vita, ma si tratta di un bilancio provvisorio visto che sono in corso tutti gli approfondimenti del caso.

Una situazione che continua ad essere grave e in continuo aggiornamento. Nei prossimi giorni Mosca dovrebbe decidere di sferrare l’attacco nel Donbass, forse quello decisivo per mettere fine al conflitto. Ma la resistenza degli ucraini potrebbe portare questa guerra a durare anche oltre il 9 maggio, giorno segnato in rosso sul calendario di Vladimir Putin.

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