Vergogna a Roma, maestre deridono bambino autistico su Whatsapp

Accade a Roma un increscioso fatto che vede protagoniste due maestre: le donne avrebbero esultato per l’assenza di un bambino autistico, costretto a casa per via del Covid. La mamma vuole vederci chiaro

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Banchi di scuola (Ansa Foto)

Avviene nel sud della Capitale un episodio che lascia interdetti. Si tratta di una vicenda molto delicata che vede protagonista un bambino autistico di 6 anni, costretto a casa per via della positività al Covid. Il ragazzino in questione sarebbe stato deriso da due insegnanti, una di sostegno e l’altra di ruolo, le quali avrebbero esultato per l’assenza a scuola del piccolo.

Per una madre questo è un calvario” così la mamma del bambino ha commentato la vicenda che l’ha ferita fortemente. La rivelazione è arrivata da un’educatrice che per anni ha seguito il ragazzino in questione e che comunque non ha abbandonato la chat WhatsApp nella quale si scambiavano continui aggiornamenti su di lui. Ma la signora si è già mobilitata per andare a fondo alla vicenda.

La mamma e l’aiuto delle autorità: “Non possono fare nulla per la privacy

Maestre prendono in giro bambino autistico
Vergogna a Roma, maestre prendono in giro bambino autistico (Ansa Foto)

Come si apprende dal Corriere della Sera le donne, attraverso un gruppo WhatsApp si sarebbero scambiate messaggi, “festeggiando” per non averlo in classe. Il tutto è cominciato ad ottobre, anche se il fatto soltanto una mesata fa è stato reso noto attraverso un’operatrice educativa. Per il momento la madre tiene a casa il bambino, in attesa di valutare se cambiare o meno la scuola del figlio.

Le due insegnanti, racconta la madre coinvolta, l’hanno evitata non appena si è recata a scuola per chiedere spiegazioni in merito. La vicenda poi ha preso una piega totalmente diversa perché – spiega la donna – trattandosi di una chat privata, quei messaggi non possono essere presi in considerazione, in quanto si potrebbe rischiare una denuncia per violazione della privacy. La famiglia per ora non ha sporto denuncia, ma è seguita da un legale pronto a vederci chiaro.

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