Sono arrivate in commercio le pillole allo iodio contro la minaccia nucleare, ecco a cosa servono e come devono essere prese
La guerra, mai così vicina a noi e che coinvolge gli ucraini e i russi, purtroppo va avanti e non accennano ad arrivare segnali di pace tra i contendenti e di pari passo aumenta la paura di una escalation nucleare. Si fa sempre più avanti il timore dell’esposizione a contaminazioni radioattive e si è tornati a parlare delle ormai famose pillole di iodio. Ma a cosa servono e soprattutto, quando vanno prese? A queste domande ha provato a dare una risposta all’AdnKronos, Antonio Ereditato, fisico delle particelle elementari e divulgatore scientifico, docente alla Yale University.
“In caso di esplosione nucleare si producono sostanze radioattive”, spiega così Ereditato, “in particolare fotoni gamma e neutroni che incidono drasticamente sul metabolismo e vengono assorbiti diversamente dal nostro corpo e le pillole di iodio sono un modo abbastanza semplice per ridurre un tipo di danneggiamento, quello che può affliggere la tiroide, dovuto a un particolare iodio radioattivo. In questo caso, prendendo la pillola di iodio si satura l’assorbimento della tiroide e così quando arriva quello radioattivo, essendo la tiroide già satura, viene espulso quello radioattivo”.
La pillola agisce sulla tiroide
“La pillolina di iodio serve a ‘rimpinzare’ la tiroide di iodio buono” prosegue fisico docente alla Yale University, “c’è da dire, però, che questo eccesso di iodio non è che fa bene alla tiroide, può prevenire dal tumore ma tanto bene non fa. Va preso su suggerimento delle autorità in caso di esplosione e di rischio, e non è certo questo il caso”. Insomma l’unico rimedio sicuro sarebbe quello di scongiurare del tutto questo pericolo che incombe sulla nostra esistenza e sperare dunque che non si arrivi mai ad usare armi che potrebbero essere letali per milioni di persone.