Ucraina, il consiglio del Nobel Spence per non dipendere dal gas russo

Il quotidiano ‘La Repubblica’ ha intervistato il premio Nobel per l’Economia, Michael Spence, in merito alla situazione che si sta verificando in Ucraina e non solo. Anche per la crisi economica che può colpire Mosca

Il premio Nobel, Spence, parla della situazione in Ucraina
Michael Spence (Ansa Foto)

Michael Spence ha voluto parlare chiaro e tondo in merito a quello che la Russia sta ricevendo dall’Unione Europea in merito all’invasione ed attacco nei confronti dell’Ucraina: è un duro colpo alla sua (già provata) economia. Anche se, parlare di default, è ancora troppo prematuro. “Sarà un problema sicuro per i creditori. Il default sarebbe una pietra militare per la soluzione di questa vicenda, anche se non è detto che finisca così. Ci sono Paesi che resistono e non vanno in bancarotta“.

LEGGI ANCHE >>>Ucraina, continuano sanzioni contro la Russia: sequestrato yacht da record

Non vuole assolutamente paragonare il primo fallimento che ha avuto la Russia nel 1998, dopo la guerra in Cecenia: “Sono situazioni diverse. Questa è una crisi più grave, la reazione europea ed americana è più incisiva. Se la Russia dovesse fallire sarà più difficile e penoso da superare“. Sulla Cina: “Non ha preso una posizione decisa“.

Ucraina, il consiglio di Spence: “Gas russo? Europa punti a quello americano

Il premio Nobel, Spence, parla della situazione in Ucraina
Michael Spence (Ansa Foto)

Ricatto energetico? “Non si deve mai arrivare a tanto e nemmeno alle condizioni di farsi ricattare. Ora non può esserci altro che una corsa contro il tempo per diversificare le fonti. Ad esempio il Giappone è dipendente come l’Europa dalle importazioni di energia“. Per Spence la durata di un possibile “smarcamento” dalle forniture russe potrebbe durare anche cinque anni.

LEGGI ANCHE >>>Ucraina, quarto pacchetto sanzioni contro Russia: annuncio von der Leyen

Non solo, suggerisce anche: “Bisogna affidarsi alle forniture via nave statunitensi valorizzando la rete dei rigassificatori“. “Queste operazioni hanno tutte un costo, ma quello che stiamo vivendo ci indica che i costi della diversificazione energetica e delle sanzioni non sono niente in confronto alle distruzioni che stiamo soffrendo e che purtroppo cresceranno ancora”.

 

Impostazioni privacy