Catasto, è scontro tra i partiti. Ma Draghi rassicura: “Nessuna tassa”

Sono attesi nuovi incontri tra le forze politiche e il governo così da capire in che direzione può ruotare la faccenda. Ma la frattura è tutta sull’articolo 6.

Il catasto continua ad accendere gli animi a Palazzo Chigi. Ad irritarsi, e non poco, è stato di recente anche Mario Draghi. “L’introduzione dell’Ici, dell’Imu, l’abolizione dell’Ici, l’introduzione della Tasi, sono state fatte sempre su valori inesistenti, che non hanno senso, valori di 33 anni fa: questa procedura di applicare un coefficiente fisso su valori che non hanno senso deve finire, vogliamo trasparenza”, ha detto il premier nel corso di una question time alla Camera.

Draghi ha ribadito – ma così non la pensano i partiti – che l’intervento della legge delega sul catasto non porterà ad alcun incremento delle imposizioni fiscali sugli immobili regolarmente accatastati. In sostanza: nessuno pagherà più tasse. Immediata la replica della Lega: “Sul catasto daremo ancora battaglia in Aula alla Camera e poi al Senato, dove i numeri in commissione sono diversi”, hanno ribadito i deputati leghisti Massimo Bitonci e Albero Gusmeroli, al termine dell’incontro con il governo.

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“Il tema, lo abbiamo capito, è solo l’equiparazione ai valori di mercato, così si potrà fare cassa. Gli emendamenti alla delega fiscale la Lega punta a una serie di priorità, come la rateizzazione degli anticipi eliminando la ritenuta d’acconto per i professionisti, estensione della flat tax fino a 100mila euro con aliquota al 20%, innalzamento della no tax area ed estensione della cedolare secca”, dicono dalla Lega.

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L’obiettivo, ora, rimane cercare un equilibrio tra le parti, per evitare nuovi scontri. Come? Sono attesi nuovi incontri tra le forze politiche e il governo così da capire in che direzione può ruotare la faccenda. Ma la frattura è tutta sull’articolo 6. A porre un aut aut era stata, la scorsa settimana, la sottosegretaria all’Economia Maria Cecilia Guerra: “Se non passa la riforma cade il governo”. Poi il dietrofront di Forza Italia, che ha comunicato di voler votare con Lega e Fdi per sopprimere la norma. La votazione su due emendamenti sul catasto presentati da Alternativa si è conclusa con 22 voti favorevoli e 23 contrari. Hanno votato a favore dell’emendamento Alt, Lega, Fi, Ci ed Fdi. Contro hanno votato Pd, M5s, Leu e tre deputati del Misto (Colucci di Noi con l’Italia, Angiola di Azione e la deputata Aprile).

La riforma del catasto, insomma, è ancora salva, ma a non esserlo sembrano gli equilibri a Palazzo Chigi. Il centrodestra insiste sulla flat tax mentre FI, Lega e Fdi si preparano alla battaglia in Aula. Ma Draghi assicura che la mappatura degli immobili “non porterà ad un aumento della pressione fiscale”, assicura. Ma sarà davvero così?

 

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