Uso suo sperma per inseminazione artificiale: presunto figlio accusa ginecologo

Un ginecologo è stato accusato di aver utilizzato il suo sperma per un’inseminazione artificiale che avrebbe portato alla nascita del figlio

Nell’estate del 2022 un rapporto del programma VRT NWS Terzake avrebbe fatto emergere l’ipotesi che un ginecologo, dell’ex ospedale Sint-Rembert di Torhout avrebbe potuto far uso del proprio sperma per effettuare una fecondazione artificiale negli anni ’80. Un retroscena che ha fatto subito partire delle indagini della Procura della città belga. Il medico è stato sottoposto a ricorrenti interrogatori, durante i quali ha negato imperterrito ogni accusa. L’assenza di prove sufficienti, però, ha portato per le lunghe questa inchiesta, al punto che questo non è stato obbligato a presentarsi in tribunale, poiché il caso era caduto ormai in prescrizione.

Ginecologo accusato di aver usato suo sperma per inseminazione artificiale dal presunto figlio
Ginecologo accusato di aver utilizzato il proprio sperma per un’inseminazione artificiale – Notizie.com

Solo di recente, però, nuovi sviluppi hanno comportato una clamorosa riapertura. In seguito a un confronto online di alcune banche dati del DNA, infatti, un uomo sarebbe stato in grado di dimostrare scientificamente che il dottore fosse suo padre. Una compatibilità che avrebbe del clamoroso e che permetterebbe di individuare in lui quel figlio nato dopo l’inseminazione artificiale incriminata ed effettuata con il seme dello stesso ginecologo. Per evitare, però, che si possano ripetere le inaspettate criticità di qualche anno prima, il giudice ha fatto in modo che, entro breve tempo, si possa avere la conferma di quanto rivelato.

Il ginecologo messo con le spalle al muro

La sezione di Bruges, del tribunale di primo grado delle Fiandre occidentali, è stata, infatti, invitata ad imporre un test comparativo del DNA. Una decisione alla quale però il medico si è opposto, puntando sull’anonimato di cui devono godere i donatori. Una scelta sospetta, ma che non ha avuto gli effetti sperati dall’incriminato. Il giudice ha stabilito che in questo specifico fascicolo il diritto alla certezza sulla parentela biologica prevalga sul diritto del ginecologo a nascondere la propria paternità biologica. Fatto ciò, è stato nominato un esperto per effettuare la ricerca comparativa sul DNA.

Il ginecologo messo con le spalle al muro
Chiesta la comparazione del DNA tra il ginecologo e il presunto figlio – Notizie.com

L’obiettivo di mettere il dottore con le spalle al muro sarebbe riuscito. La giuria ha stabilito la data in cui avverrà la comparazione e, qualora questo non dovesse presentarsi, sarà costretto a pagare una sanzione di 1.500 euro per ogni giorno di ritardo. Si tratta di un caso limite, soprattutto unico, e che si muoverà all’interno di alcuni confini prestabiliti senza creare ingombranti precedenti. In questo senso la Corte ha affermato che i risultati potranno essere utilizzato soli per determinare se il ginecologo è o meno il padre biologico. Questi non saranno inseriti in database o comunicati a terzi. Ma non solo. Chi li richiede dovrà sempre rispettare la volontà dei figli nati dall’inseminazione artificiale. Qualora non volessero saperlo, allora non saranno obbligati a sottoporsi al test.

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