La preghiera del Papa nel Mercoledì delle Ceneri e la risposta della politica

Il forte appello del Pontefice per la pace in Ucraina nel Mercoledì delle ceneri, giorno in cui Francesco ha invitato al digiuno e alla preghiera per la pace. Invito raccolto anche da un cospicuo numero di politici italiani. 

parolin
Il cardinale Parolin durante la celebrazione (Ansa)

Nella giornata di preghiera e di digiuno per l’Ucraina, il Papa ha implorato da Dio quella pace ora cercata più che mai, e che “gli uomini da soli non riescono a costruire”. Le parola di Francesco per l’omelia della Messa delle Ceneri, nella basilica di Santa Sabina, sono state lette dal cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, che ha presieduto la la celebrazione. Bergoglio infatti aveva annunciato di non poter presenziare la celebrazione per motivi di salute.

Preghiera, carità e digiuno non sono medicine solo per noi, ma per tutti: possono infatti cambiare la storia. Prima di tutto perché chi ne prova gli effetti, quasi senza accorgersene, li trasmette anche agli altri; e soprattutto perché la preghiera, la carità e il digiuno sono le vie principali che permettono a Dio di intervenire nella vita nostra e del mondo. Sono le armi dello spirito, ed è con esse che, in questa giornata di preghiera e di digiuno per l’Ucraina, imploriamo da Dio quella pace che gli uomini da soli non riescono a costruire”.

Le parole del Papa e l’appello raccolto dalla politica

Nel testo, il Papa ha pregato per la pace in mezzo al drammatico conflitto ucraino che cresce di giorno in giorno. “O Signore. Tu che vedi nel segreto e ci ricompensi al di là di ogni nostra attesa, ascolta la preghiera di quanti confidano in Te, soprattutto dei più umili, dei più provati, di coloro che soffrono e fuggono sotto il frastuono delle armi”, sono le parole di Bergoglio, che concludono con un auspicio nella preghiera: “Rimetti nei cuori la pace, ridona ai nostri giorni la tua pace”.

La Messa presieduta da Parolin ha avuto luogo dopo un momento di preghiera nella chiesa di Sant’Anselmo all’Aventino e dopo la processione penitenziale verso la Basilica di Santa Sabina a cui hanno preso parte Cardinali, Arcivescovi, Vescovi, i Monaci Benedettini di Sant’Anselmo, i Padri Domenicani di Santa Sabina ed alcuni fedeli.

Le ceneri mettono in luce il nulla che si nasconde dietro l’affannosa ricerca delle ricompense mondane. Ci ricordano che la mondanità è come polvere, che viene portata via da un po’ di vento. Sorelle, fratelli, non siamo al mondo per inseguire il vento; il nostro cuore ha sete di eternità”, è uno dei passaggi dell’omelia di Bergoglio.

LEGGI ANCHE: Ucraina, Francesco cita la Costituzione e rinnova il suo appello

La Quaresima è un tempo donatoci dal Signore per tornare a vivere, per essere curati interiormente e per camminare verso la Pasqua, verso ciò che non passa, verso la ricompensa presso il Padre. È un cammino di guarigione. Non per cambiare tutto dall’oggi al domani, ma per vivere ogni giorno con uno spirito nuovo, con uno stile diverso. A questo servono la preghiera, la carità e il digiuno: purificati dalle ceneri quaresimali, purificati dall’ipocrisia dell’apparenza, ritrovano tutta la loro forza e rigenerano un rapporto vivo con Dio, con i fratelli e con sé stessi”.

parlamentari pace
I parlamentari che hanno risposto all’appello del Papa (Ansa)

L’appello di Francesco è intanto stato raccolto da 270 parlamentari di tutti gli schieramenti politici, come ha reso noto l’ex ministro Maurizio Lupi, oggi presidente di Noi con l’Italia. Gli stessi deputati e senatori si sono incontrati nel primo pomeriggio nel chiostro della chiesa di San Gregorio Nazianzeno nel complesso della Camera dei deputati di Vicolo Valdina, per partecipare a un momento di preghiera presieduta da Mons. Edgar Peña Parra, sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato della Santa Sede.

LEGGI ANCHE: Ucraina, il Papa: “La pace nel mondo inizia sempre con la conversione”

Gli stessi parlamentari in un comunicato scrivono che “l’appello del Papa è rivolto a tutti, credenti e non credenti. Per chi ha fede è un gesto di preghiera che affida al Padre di tutti la speranza di una soluzione di questa guerra. Per i laici è un atto di mobilitazione delle coscienze e dell’opinione pubblica perché le ragioni della pace prevalgano su ogni volontà di potenza”. Tra le numerose adesioni si è aggiunta all’ultimo momento anche quella della senatrice a vita Liliana Segre.

Impostazioni privacy