Ucraina, il Papa: “La pace nel mondo inizia sempre con la conversione”

Francesco ha centrato la sua riflessione sul rapporto tra le generazioni e sul “culto ottuso della velocità” che impedisce il senso della vita e l’incontro con Dio. Ma per il Pontefice c’è un rimedio a tutto questo. 

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(Ansa)

Ci vuole dialogo tra generazione. Se non c’è dialogo tra giovani anziani adulti ogni generazione rimane isolata e non può trasmettere il messaggio. Pensa un giovane che non è legato alle sue radici che sono i nonni non riceve come albero la forza delle radici cresce male malato senza riferimenti per questo bisogna cercare come esigenza umana il dialogo tra generazioni questo dialogo è importante tra nonni e nipoti “.

La preghiera del Papa e il digiuno per l’Ucraina

Durante l’udienza generale, Papa Francesco ha infatti continuato il suo ciclo di catechesi sulla Vecchiaia, al termine della quale ha ricordato il dramma del conflitto ucraino e la sua chiamata al digiuno nella giornata di oggi.

“Oggi inizia la quaresima, la nostra preghiera è il digiuno saranno una supplica per la nostra pace in Ucraina, ricordando che la pace nel mondo inizia sempre con la nostra conversione personale alla Sequela di Cristo” , ha affermato il Papa alla fine dell’Udienza, salutando i fedeli presenti in Aula Paolo VI.

Questa società che ha lo spirito dello scarto, scarta tanti bambini non voluti e scarta tanti vecchi. Li scarta, non servono. Alla casa di ricovero…”, è invece una delle considerazioni fatte a braccio dal Pontefice durante la sua riflessione.

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La saggezza è nel perdere tempo, quando torni a casa e vedi tuo figlio o figlio bambino, bisogna perdere tempo, il colloquio è fondamentale per la società… e quando torni a casa c’è il nonno o la nonna che forse non ragiona bene, ha perso un po’ la capacità di parlare, e tu stai con lui o con lei tu perdi il tempo, e questo perdere il tempo fortifica la capacità umana… bisogna perdere il tempo con i bambini e con i vecchi, loro ci danno un’altra capacità di perdere la vita”, ha affermato il Papa, affrontando il tema della vecchiaia e del rapporto tra generazioni.

Dove i giovani sono “vittime della scissione fra il tempo dell’orologio e i tempi della vita”, e dove al contrario invece c’è sempre più bisogno di “dialogo tra generazioni”, e dove “l’eccesso di velocità, che ormai ossessiona tutti i passaggi della nostra vita, rende ogni esperienza più superficiale e meno nutriente”.

“La domanda è: sai perdere il tempo con i nonni, con i vecchi, giocando con i tuoi figli e bambini… questa è la pietra di paragone“, ha concluso il Papa. “Questo restituisce a ciascuno un amore per la tua vita vulnerabile, sbarrando la strada all’ossessione della velocità che semplicemente la consuma”.

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Francesco ha poi concluso spiegando che “il senso della vita non è solo nell’età adulta, da 25 anni a 60, ma è tutto, dalla nascita alla morte, e bisogna essere capace di interloquire e avere rapporti affettivi con tutti, così la tua maturità sarà più ricca e più forte. Ci offre questo significato della vita che è tutta”. E che per questo “bisogna convertire la prepotenza del tempo alla bellezza dei ritmi della vita. Altrimenti la società è sterile, senza futuro, guarda sé stessa ed è sola. Dio ci aiuti a trovare la musica dell’armonizzazione delle diverse età”.

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