Ora Massimo D’Alema tenta il business delle armi

La trattativa sarebbe andata avanti per sei mesi, a partire dal settembre 2021 fino all’intromissione di Giorgio Mulé 

Massimo D’Alema si butta sulle armi? Sembra di sì. Secondo quanto riportato da LaVerità, l’ex premier nei mesi scorsi avrebbe provato a fare da intermediario per una vendita al ministero della Difesa colombiano di quattro corvette Fcx30 e due sommergibili classe Trachinus, prodotti da Fincantieri e di alcuni aerei M346 di Leonardo. Un bottino che gli avrebbe fatto guadagnare 80 milioni di euro da dividere con gli altri broker.

La notizia è stata anticipata dal sito “Sassate” di Guido Paglia e dopo poco è partita la corsa alla smentita. Fincantieri, ad esempio, ha riferito di non aver mai firmato alcun accordo con la Colombia e così ha fatto pure Leonardo. L’azienda di costruzioni navali, però, ha un memorandum datato 24 gennaio 2022 con le firme di Giuseppe Giordo e Achille Fulfaro, direttore e vice della divisione militare di Fincantieri e dei capitani di fregata Germann Monroy Ramirez e Francisco Joya Preito per la parte colombiana. Al centro, un gruppo di lavoro colombiano guidato da due broker italiani impegnati nel settore dell’energia e degli armamenti. Sembra che D’Alema si sia fatto rappresentare, nella trattativa, dall’avvocato Umberto Bonavita, dello studio di Robert Allen di Miami.

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La trattativa per navi e aerei sarebbe andata avanti per sei mesi, a partire dal settembre 2021, e si sarebbe bloccata quando il sottosegretario Giorgio Mulé di Forza Italia è venuto a sapere della vicenda. Mulè spiega che i rapporti con il governo della Colombia si sono sempre svolti, ovviamente, in totale trasparenza. “In Italia, grazie ad un amicizia consolidata e stima con l’ambasciatrice Gloria Isabel Ramirez Rios, ho avviato i contatti con le autorità colombiane per approfondire collaborazioni tra le nostre industrie impegnate nella difesa e le forze armate colombiane. Si tratta di normali attività che si svolgono nell’ambito dei rapporti tra governo e governo”, dice Mulé.

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L’ambasciatrice avrebbe quindi fatto presente a Mulé dell’interessamento del presidente D’Alema sulle vicende legate a Leonardo in qualità di non meglio precisato rappresentate dell’azienda. Così, gli intermediari del gruppo di lavoro colombiano hanno pensato di essere stati presi in giro e il 24 febbraio hanno inviato un approfondito report alle due aziende in cui ricostruiscono la vicenda. Si evince, da qui, di incontri svoltisi a Roma ad ottobre e della scelta di dare incarico allo studio Robert Allen Law di Miami, su indicazione di D’Alema.

Sembra anche che il 10 febbraio scorso, tramite call con interprete, D’Alema si sia interfacciato con il gruppo di lavoro colombiano. Per la vendita al ministero della Difesa colombiano di 4 corvette Fcx30 e due sommergibili classe Trachinus, prodotti da Fincantieri, oltre ad alcuni aerei M346 di Leonardo, D’Alema e gli altri broker contavano di incassare 80 mln di euro. La trattativa sarebbe andata avanti per sei mesi, a partire dal settembre 2021, ma poi si sarebbe incagliata proprio quando il sottosegretario Giorgio Mulè è venuto a sapere della vicenda.

Nel corso di una telefonata intercettata, D’Alema avrebbe fatto proprio riferimento alla presenza di Mulè: “Siccome sappiamo che il sottosegretario Mulè ha parlato con il viceministro della Difesa, noi chiediamo che ci sia un solo canale. La questione è delicata. Così non rischiamo di avere interferenze. Siamo convinti che alla fine riceveremo tutti noi 80 milioni, quindi si può fare un investimento. Poi informiamo noi il governo italiano”. Ma la trattativa sarebbe saltata.

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