Veglie di preghiera in tutto il Paese, i cattolici italiani pregano con gli ucraini

Mentre Francesco esce dalle mura vaticane per recarsi presso l’ambasciata russa in Vaticano, tante parrocchie in Italia si stanno mobilitando per eventi di preghiera a fianco delle numerose comunità ucraine che vivono nel nostro Paese. 

preghiera pace ucraina
(Ansa)

Il Pontefice infatti nella mattinata ha preso la questione di petto e, come meglio poteva fare, è andato di persona a chiedere la pace. Lo ha fatto in mattinata recandosi presso l’Ambasciata russa presso la Santa Sede, in via della Conciliazione, a due passi da Piazza San Pietro, dove ha intrattenuto una conversazione di mezz’ora con l’ambasciatore Alexander Avdeev. Nel mentre, l’Italia intera dà seguito al suo appello invocando la pace in molte chiese.

In queste ore si stanno infatti moltiplicando le mobilitazioni per invocare la pace, organizzate a fianco delle comunità ucraine che vivono nel nostro Paese. L’appello del Papa è stato infatti più volte tanto chiaro quanto accorato. “Gesù ci ha insegnato che all’insensatezza diabolica della violenza si risponde con le armi di Dio, con la preghiera e il digiuno“, ha detto Bergoglio, chiedendo che il prossimo mercoledì delle ceneri, il 2 marzo, venga fatto digiuno, dai cattolici e da chiunque voglia unirsi alla sua iniziativa.

La risposta alle parole del Papa in tante parrocchie

Alle parole del Papa ha poco dopo fatto eco la Cei, la Conferenza episcopale italiana, estendendo il suo invito a tutte le altre chiese in Italia, con slancio ecumenico verso una “corale preghiera per la pace”. Così in tutta Italia ha cominciato da subito un moto spontaneo di eventi, proposte, gruppi più o meno organizzati che si riuniscono per mostrare, anche plasticamente, la forza della preghiera contro quella cieca e distruttiva della guerra.

Così l’elenco cresce di giorno in giorno, da Roma, dove la Comunità di Sant’Egidio ha organizzato una veglia di preghiera in collegamento streaming con tutti i Paesi in cui è presente, a Pompei, dove nella piazza del Santuario dedicata a Bartolo Longo numerosi giovani si sono radunati per pregare, con in mano una candela e in bocca la richiesta di pace per l’Ucraina.

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Lo stesso avviene a Milano, dove tra i vari eventi il 2 marzo ci sarà l’Adorazione eucaristica in Duomo con l’Arcivescovo, o a Bologna, dove venerdì 25 è prevista una veglia di preghiera in Cattedrale, insieme alla comunità greco-cattolica ucraina. Così via anche a Grosseto, a Bari, a Ravenna, a Teramo, a Genova, a Treviso, a Reggio Emilia, tanto per citare solo alcune delle principali città in cui avranno luogo incontri di preghiera con i vescovi e le autorità religiose.

Lo stesso avverrà in moltissime altre chiese, parrocchie, santuari d’Italia. Mentre da Assisi, città del Poverello, San Francesco, venerato come patronio d’Italia ma anche come il Santo della Pace, arriva un corale appello, con un comunicato congiunto del vescovo Domenico Sorrentino,  del sindaco Stefania Proietti, del custode del Sacro Convento padre Marco Moroni e di molte altre autorità cittadine e religiose.

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(Ansa)

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Nel testo si invita di unirsi a loro alle 21 di sabato 26 nella veglia di preghiera in Santa Maria degli Angeli, mentre l’amministrazione comunale ha chiesto alle scuole di portare, il 2 marzo, gli studenti in piazza per sostare in silenzio e “riflettere sul valore centrale della pace”. Nel mentre, gli stessi studenti di tutte le scuole di Assisi sono stati invitati a “preparare messaggi, tantissimi messaggi, nella forma del disegno o delle parole più semplici che il Comune farà arrivare ai presidenti di Ucraina e Russia oltre al segretario delle Nazioni Unite”.

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