Il Papa incontrerà il Patriarca di Mosca Kirill: per il luogo c’è un “principio”

Da tempo Papa Francesco acclama quotidianamente la pace contro il rischio di guerra, specialmente alle porte dell’Europa, sul confine tra Russia e Ucraina. Ora l’annuncio dell’incontro con il Patriarca di Mosca Kirill. 

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Papa Francesco e il Patriarca di Mosca Kirill (Ansa)

Da settimane Francesco ha invitato i cattolici di tutto il mondo alla preghiera per la pace in Ucraina, invito raccolto in molte parrocchie e diocesi d’Italia e del mondo. Bergoglio ha lanciato appelli in diretta televisiva, da Fazio, dicendo che “la guerra è una pazzia”, dal balcone di Piazza San Pietro, spiegando che “è una vergogna per tutti”, che “l’umanità brancola nelle tenebre”, e dentro i palazzi vaticani, sostenendo che “il mondo ne è campione”.

Il lavoro del Papa e del Vaticano per la pace in Ucraina

La Santa Sede è però al lavoro anche dal punto di vista diplomatico per scongiurare il rischio di un’escalation che potrebbe risultare devastante tanto in termini umanitari, con l’aumento incontrollato delle migrazioni, che economico, con ripercussioni pesanti in tutto l’Occidente e specialmente in Italia. Oltre che naturalmente per i rischi che corrono i civili, vittime innocenti come ogni volta dei conflitti organizzati ai piani alti. 

Una visita di Bergoglio in Ucraina, si è scritto più volte, basterebbe a fare calmare notevolmente gli animi tra le due parti. In gioco però c’è anche un aspetto religioso importante di cui non si parla, che è il rischio di scisma nel mondo ortodosso tra il Patriarcato ecumenico di Costantinopoli e quello di Mosca. Da anni i rispettivi leader, Bartolomeo I e Kirill, rischiano un distacco definitivo proprio a causa della questione ucraina, ovvero della concessione da parte di Costantinopoli a Kiev del titolo di “auto-cefalia”.

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Un’intenzione che Mosca e il Patriarca Kirill vedono però come fumo negli occhi, una vera e propria provocazione a cui rispondere con il “fuoco”, ad esempio dell’espansione sempre più aggressiva nel continente africane. Per questo Bergoglio sa di doverci andare cauto, trasformando nel suo obiettivo di viaggio non Kiev ma Mosca, o meglio Kirill. Il primo incontro, storico, tra i due c’è stato nel 2016 a Cuba, L’Avana, il 12 febbraio 2016, in una sede neutra.

La conferma dell’incontro già preannunciato da tempo

Così è arrivato anche l’annuncio che tanti aspettavano da parte dell’ambasciatore russo presso la Santa Sede, Aleksandr Avdeeve. “Stiamo preparando il secondo incontro tra il pontefice e il Patriarca della Chiesa ortodossa russa a giugno o luglio“. Una data che sembra lontana dall’attuale crisi, che evolve di ora in ora. Ma che solo nell’annuncio chiama a una distensione.

In tutto ciò, il luogo in cui avverrà questo incontro non è stato ancora scelto. Ma c’è un’intesa di base. “So che è stato scelto un buon principio per il luogo dell’incontro: sarà dove le persone soffrono, dove i cristiani soffrono“, ha commentato l’ambasciatore Avdeev a Genova al quinto seminario italo-russo. “Penso che l’incontro sarà molto importante e interessante per le relazioni internazionali, ma anche per lo sviluppo delle relazioni tra le due chiese. Siamo i figli di una civiltà cristiana, abbiamo valori morali ed etici comuni”.

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Papa Francesco e il Patriarca di Mosca Kirill (Ansa)

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Resta quindi un gesto molto importante per de-escalation, a pochi giorni dalla celebrazione del sesto anniversario dell’incontro tra i due. Francesco da tempo progetta l’importante appuntamento: ne aveva infatti già parlato con i giornalisti nel volo di ritorno dal viaggio in Grecia e Cipro a dicembre. Ora è arrivata la conferma.

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