Referendum, Eutanasia, per la Consulta è inammissibile “Non tutela la vita”

Per i giudici della Corte costituzionale “non sarebbe preservata la difesa minima costituzionalmente necessaria dell’esistenza umana”. Welby: “Una stilettata al cuore”

La Corte costituzionale dichiara inammissibile il referendum sull’eutanasia, primo degli otto quesiti presi in esame oggi. “La Corte costituzionale si è riunita oggi in camera di consiglio per discutere sull’ammissibilità del referendum denominato Abrogazione parziale dell’articolo 579 del Codice penale (omicidio del consenziente) – si legge in una nota della Consulta – In attesa del deposito della sentenza, l’Ufficio comunicazione e stampa fa sapere che la Corte ha ritenuto inammissibile il quesito referendario perché, a seguito dell’abrogazione, ancorché parziale, della norma sull’omicidio del consenziente, cui il quesito mira, non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili. La sentenza sarà depositata nei prossimi giorni“.

Il referendum
I relatori (da sinistra): la presidente della Cellula Coscioni, Miriam Abate, il tesoriere Marco Cappato, il consigliere comunale di Torino, Silvio Viale, al teatro Romano di Torino, il 5 febbraio 2022 (Foto Ansa)

Una decisione che ha creato parecchie polemiche a livello politico e sociale. Le reazioni sono state diverse appena la Corte si è pronunciata. La prima a reagire è stata Mina Welby la moglie di Piergiorgio Welby che commenta così la decisione: “Non me lo aspettavo. Dalla Corte costituzionale mi è arrivata una stilettata al cuore. Sono senza parole e molto triste. Sto pensando a cosa poter fare, vorrei portare avanti l’eredità di mio marito perché era lui che voleva una buona legge sul fine vita. Ora voglio far pressione sui parlamentari perché la legge su cui stanno lavorando diventi una buona legge, che includa tutte le persone che ne avranno bisogno“.

Cappato: “E’ una brutta notizia per la democrazia del nostro paese”

Corte Costituzionale in riunione (foto Ansa)

A parlare e a non prendere bene la notizia anche Marco Cappato, tesoriere dell’associazione Luca Coscioni, per lui la bocciatura “è una brutta notizia per la democrazia nel nostro paese, sarebbe stato una grande occasione su un tema che tocca la società italiane, e soprattutto le persone che saranno costrette ad attendere ancora molto tempo. Ma la battaglia per l’eutanasia legale non si ferma, useremo ogni strumento per noi utile per arrivare a un diritto umano e civile che deve essere conquistato dal nostro paese. Il referendum sarebbe stata la strada più utile ma lo faremo lo stesso“.

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Reazioni anche dal mondo politico. “La bocciatura da parte della Corte costituzionale del referendum sull’eutanasia legale deve ora spingere il Parlamento ad approvare la legge sul suicidio assistito, secondo le indicazioni della Corte stessa“. A scriverlo, tramite un tweet è stato il segretario del Pd, Enrico Letta. “Sono dispiaciuto, la bocciatura di un referendum non è mai una buona notizia“. Lo dice il segretario della Lega, Matteo Salvini, commentando la bocciatura del referendum sull’eutanasia legale

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