Facebook, la maxi-truffa delle spunte blu “false”

L’esperto di cultura digitale Marco Camisani Calzolari ha evidenziato una falla nel social network più popolare di sempre, Facebook.

Facebook © Getty Images
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Facebook è uno dei social network più popolari della storia di internet. La sua creazione ha permesso agli utenti di entrare in contatto con persone che si erano perse di vista, stringere nuove amicizie e consolidare legami già stabili. Ma non è tutto oro quel che luccica. L’esperto di cultura digitale Marco Camisani Calzolari ha evidenziato una falla estremamente problematica del social network. Nel dettaglio, parliamo del fatto che le pagine Facebook con la cosiddetta ‘spunta blu’, volta ad attestare l’ufficialità della pagina, possono cambiare nome a proprio piacimento. Tale possibilità ha portato a degli spiacevoli eventi, in quanto gli utenti credevano di interfacciarsi con una determinata pagina mentre in realtà tale pagina aveva cambiato nome.

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La falla è stata sottolineata nel servizio trasmesso nella giornata di ieri su Striscia La Notizia. I portavoce di Facebook non negano l’esistenza di questa grave falla, che rende vana la presenza delle spunte blu per rendere ‘ufficiale’ una pagina Facebook. “La quantità di pagine che esistono con la spunta blu la conosce solo Facebook. Però, se pensiamo a quante aziende, personaggi e brand esistono nel mondo, penso che probabilmente saranno qualche centinaia di migliaia, a voler essere conservativi. E quindi una fetta di queste pagine potrebbe fare tale fine se Facebook non cambia le regole”. Queste le parole di Marco Camisani Calzolari ad Adnkronos.

Facebook © Getty Images
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Camisani Calzolari ha approfondito la situazione, aggiungendo quanto segue. “Facebook purtroppo permette potenzialmente a tutti di cambiare nome alle pagine verificate che hanno la spunta blu. Questo, secondo me, e forse secondo logica, non dovrebbe assolutamente accadere. Perché? La spunta blu serve proprio per comunicare agli utenti che tale nome è stato verificato e tale pagina appartiene proprio a quel nome”.

L’esperto del mondo dei social ha aggiunto: “Tale situazione obbliga Facebook a fare eventualmente delle verifiche sul nome modificato delle pagine, le quali però possono essere oggetto di altre truffe. Ad esempio, nel caso della falsa pagina di Elon Musk, anche se aveva la spunta blu! Questo significa che è stato accettato il cambio di nome e nessuno si è reso conto che quello non poteva essere Elon Musk. I malintenzionati cambiano nome alle pagine che hanno la spunta blu, utilizzando nomi noti, volendo apparire affidabili e quindi potendo fregare le persone con maggiore facilità“.

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Nell’ambito dei pericoli per gli utenti del sito, e dei rischi legati alla privacy e ai dati sensibili degli utenti, Camisani Calzolari ha dichiarato quanto segue. “Come nel caso evidenziato di Elon Musk, il falso magnate mandava offerte straordinarie, come la moltiplicazione dei soldi che chiedeva agli utenti di inviargli. In tal modo, le persone inviavano Bitcoin, essendo convinte di spedirli a Elon Musk, per ricevere somme aumentate. Tutti sappiamo che l’albero del Gatto e la Volpe non esiste, ma se te lo propone un personaggio eccentrico come Musk, ci credono in molti, e non posso biasimarli…”. Queste le osservazioni dell’esperto social.

L’ultima domanda posta a Camisani Calzolari è fondamentale per la sicurezza degli utenti del social network, ed è legata al seguente interrogativo: Facebook risolverà la situazione? “Me lo auguro, ce lo auguriamo in molti. Negare il cambio nome sulle pagine che ottengono per la prima volta la spunta blu sarebbe decisamente un grande passo avanti al fine di tutelare degli utenti. Sennò il rischio è che la spunta blu perda completamente il suo significato originale”. Questa la risposta dell’esperto.

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