Rende, il dramma del professore che si è dato fuoco: le sue condizioni

L’uomo è ricoverato presso il Centro grandi ustioni dell’Ospedale Cardarelli di Napoli. Ancora poco chiare le motivazioni che lo hanno spinto al gesto

Resta in gravi condizioni l’uomo che si è dato fuoco ieri davanti ad una caserma dei carabinieri di Rende. Il 33enne professore è attualmente ricoverato nel Centro grandi Ustioni dell’Ospedale Cardarelli a Napoli. Monitorato continuamente dai medici che al momento non hanno rilasciato indicazioni sulle sue condizioni.

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Uomo si da fuoco davanti caserma dei carabinieri di Rende(CS). ANSAARENAFOTO

Tutto è accaduto lunedì 31 gennaio, davanti alla caserma dei Carabinieri di Rende. L’uomo ha parcheggiato la sua Fiat 600, ha estratto dall’autovettura una tanica di benzina e l’accendino e poi, una volta raggiunta la caserma, si è cosparso con il liquidi e si è dato fuoco. E’ stato salvato dal pronte intervento di un carabiniere e di un responsabile di un’officina che lavorava nei pressi. I due sono arrivati con gli estintori e sono riusciti a domare le fiamme. L’uomo, che prima di darsi fuoco non ha fornito alcuna spiegazione sui motivi che l’hanno spinto a compiere il grave gesto, ha ustioni sul circa il settanta percento della sua superficie corporea.

Nessuna conferma ufficiale sulle motivazioni che lo hanno spinto a compiere questo gesto. Smentita l’ipotesi che alla base ci sia una protesta contro il Green Pass. L’uomo infatti risulta vaccinato con doppia dose ed era in procinto di effettuare la terza. Si sta cercando invece di fare luce su come sia stato possibile diffondere foto e video dell’uomo (in condizioni disperate e con il corpo ustionato, all’interno dell’ambulanza e al Pronto soccorso. L’Asp di Cosenza ha promosso un’inchiesta interna per verificare se le foto siano state realizzate da sanitari.

La nota dell’Odg della Calabria

Il dramma umano e personale del giovane docente che nella mattinata di lunedì 31 gennaio si è dato fuoco davanti alla caserma dei carabinieri di Rende ha spinto alcune testate giornalistiche (soprattutto on line ma non solo) a pubblicare foto e video riproducenti il 33enne avvinto e dilaniato dalle fiamme in preda ad una indicibile sofferenza. Immagini assai crude che certamente non aggiungevano e aggiungono alcun elemento alla essenzialità e alla completezza della notizia ma che possono invece apparire figlie di una ricerca del “sensazionale” finalizzato, più che a fornire informazioni, a raccogliere click e contatti sul web”. E’ quanto si legge in una nota dell’Ordine dei Giornalisti della Calabria.

 

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