Adam Mckey su Dont’look up: “Sono rimasto scioccato dalle reazioni”

Finalmente Adam Mckey, regista di Don’ look up, dice la sua sul caos mediatico causato dal suo polemico film.

Di Don’t look up hanno parlato tutti: dal professore di liceo su Twitter, all’influencer su Instagram; dal nostro giornale nella nostra recensione, a Ron Perlman nel suo sfogo contro la critica. Ma adesso, a più di un mese dalla sua pubblicazione su Netflix, è arrivato il suo stesso regista, Adam McKey, a tirare le somme del feroce dibattito scaturito dalla controversa pellicola: “Penso che tutti noi siamo rimasti piuttosto scioccati. Le recensioni erano un 50 e 50, il che va bene, tutti ci siamo passati. Ma ciò che mi ha scioccata è stata l’intensità della rabbia di alcune critiche. Avevamo fatto degli screen test e non avevamo mai riscontrato reazioni simili. In genere gli spettatori ridevano. Quindi, quando sono uscite quelle recensioni… Non è per dire che siano sbagliate. Quando il film è uscito con Netflix sono rimasto ugualmente scioccato dall’intensità delle reazioni positive. Non avevo mai visto nulla del genere. Gente che piangeva, che rideva. Poi abbiamo realizzato: ‘Siamo nel 2022, era ovvio che queste sarebbero state le reazioni”. Il regista ha voluto esprimere lo stupore di reazioni tanto radicali, condividendo in parte lo sgomento di Ron Perlman per delle posizioni così estreme. 

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Un risultato contraddittorio che, paradossalmente, ripropone in parte i meccanismi descritti nel film, rendendo il fenomeno Don’ look Up ancor più interessante ai fini di un’analisi della società odierna. Proprio per questo lascia perplessi una tale confusione di Mckey, il quale, guardando il film, appare più che conscio di ciò che esso avrebbe potuto e dovuto suscitare nelle menti dei suoi fruitori.

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