Volantino Br, su sequestro Moro, venduto all’asta: cifra record

Dopo le polemiche iniziali di qualche settimana fa è stato venduto, all’asta, il volantino delle Brigate Rosse per quanto riguarda il sequestro di Aldo Moro nel 1978

Messo all'sta il volantino delle Brigate Rosse
Aldo Moro (Getty Images)

Nelle ultime settimane si era parlato di un episodio che ha fatto molto discutere, sia il mondo del web ma non solo. Si è ritornati a parlare del sequestro di Aldo Moro ad opera delle Brigate Rosse. Sappiamo tutti come andò a finire visto che nel 1978 è stata scritta una delle pagine di storia della politica italiana più orribili di sempre. Ovvero con l’uccisione da parte del fondatore della Democrazia Cristiana.

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Quello che ha fatto più discutere, però, è stata la notizia che il volantino delle Br è stato messo all’asta, proprio quello che riguardava il sequestro del politico. Nelle ultime ore, invece, la notizia che la copia dello stesso è stato acquistato da una persona che ha speso una cifra importante.

Sequestro Moro, volantino venduto a più di 30mila euro

Messo all'sta il volantino delle Brigate Rosse
Volantino ‘Brigate Rosse’ messo all’asta (screenshot Twitter)

Il volantino è stato venduto all’asta per 32.760 euro. La copia è stata aggiudicata, nel pomeriggio di giovedì 27 gennaio, durante la vendita organizzata dalla casa d’aste Bertolami Fine Arts di Roma. Da Bertolami era stato stimato per 1500 euro, mentre la base partiva da 13mila.

Quello che ha fatto molto discutere e che tantissime offerte sono arrivate da internet per aggiudicarsi comunque un pezzo importante della storia italiana. Dopo una serie di rilanci la cifra si è fermata proprio a 32.760. L’acquirente ha chiesto di restare anonimo.

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Come riportato in precedenza anche il mondo della politica attuale si è lamentato per via di questa decisione di mettere all’asta il volantino firmato dalle Brigate Rosse. Tanto è vero che il ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, ha disposto una verifica sul ciclostile del ‘Comunicato n.1‘ delle Brigate Rosse al fine di verificarne la peculiarità e l’interesse. Questo insieme anche al lavoro della ‘Direzione Generale Archivi del Ministero della Cultura‘.

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