Vaccini, allarme del Papa: “No alle fake, ma le persone vanno rispettate”

Il monito di Francesco sul tema dei vaccini, sulla diffusione di informazioni fuorvianti ma anche e soprattutto sull’imperativo di rispettare le persone, invece che dividersi in gruppi contrapposti e agguerriti. 

papa francesco
(Ansa)

Le parole del Pontefice entrano a gamba tesa in una discussione, quella sui vaccini e sui provvedimenti presi dai governi per contrastare il diffondersi della pandemia, che in molti Paesi sta letteralmente lacerando l’opinione pubblica tra favorevoli o contrari, o meglio tra “no-vax” e “pro-vax”.

Francesco al contrario ha ricordato a tutti la buona strada, quella dell’incontro invece che dello scontro, della comprensione piuttosto che della discriminazione, e infine della verità contro la bugia. Lo ha fatto parlando al Consorzio internazionale di media cattolici “Catholic fact-checking”, spiegando alla platea ma anche al mondo, che ascolta le sue parole tramite i media, che non è tutto semplice come lo si vorrebbe fare apparire.

“La ricerca della verità non può essere piegata gli interessi dei potenti”

Che la realtà è complessa, che ci sono una moltitudine di fattori in campo che segnano le tante sfumature dell’umanità, e che, se certo stabilire la verità dei fatti e delle notizie è fondamentale, allo stesso tempo il centro delle discussioni deve rimanere sempre e comunque il rispetto e la dignità dell’essere umano. Che non si può mai calpestare in nome di assunti apodittici o ancora peggio di ideologie momentanee dettate dalla paura, quando non da interessi contrapposti e scottanti.

La ricerca della verità non può essere piegata a un’ottica commerciale, agli interessi dei potenti, ai grandi interessi economici”, è il duro monito del Pontefice. “No. Essere insieme per la verità significa anche cercare un antidoto agli algoritmi progettati per massimizzare la redditività commerciale, significa promuovere una società informata, giusta, sana e sostenibile. Senza un correttivo etico, questi strumenti generano ambienti di estremismo e inducono le persone a pericolose radicalizzazioni – e questo è il conflitto. L’antidoto contro ogni tipo di falsificazione è lasciarsi purificare dalla verità”.

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Quello delle informazioni e delle divisioni sul tema dei vaccini è infatti un argomento assolutamente centrale del nostro tempo. “Voi vi proponete proprio di evidenziare le fake news e le informazioni parziali o fuorvianti sui vaccini contro il Covid-19, e avete iniziato a farlo mettendo in rete diversi media cattolici e coinvolgendo vari esperti”, ha detto il Papa ai presenti, sottolineando che “la vostra iniziativa nasce come un consorzio che si propone di essere insieme per la verità. E grazie, grazie di questo“, ha ringraziato Francesco.

Ponendo l’accento, però, sull’avverbio “insieme”. O meglio, “insieme per”. “È una parola molto piccola ma rivelatrice: ci ricorda che come cristiani siamo contro le ingiustizie e le menzogne, ma sempre per le persone. Anche se lo scopo del vostro consorzio è quello di combattere la disinformazione, di contrastare le fake news e la manipolazione delle coscienze dei più deboli, non dobbiamo mai dimenticare la fondamentale distinzione tra le notizie e le persone. Le fake news vanno contrastate, ma sempre vanno rispettate le persone, che spesso senza piena avvertenza e responsabilità vi aderiscono”.

La lezione del Papa: “Rispettare dubbi e angosce”

Insomma, una differenza di stile che è però di sostanza, e non certo di poco conto. “Il comunicatore cristiano fa proprio lo stile evangelico, costruisce ponti, è artigiano di pace anche e soprattutto nella ricerca della verità”, è il monito di Bergoglio. “Il suo approccio non è di contrapposizione alle persone, non assume atteggiamenti di superiorità, non semplifica la realtà, per non scadere in un fideismo di stampo scientifico”.

Proprio il contrario di quanto, purtroppo, oggi si assiste con sempre maggiore frequenza sui media ma anche sui social in generale, o persino fuori dagli schermi, in seno alla popolazione civile, dove lo scontro tra sostenitori delle misure dei governi contro il Covid e critici o anche oppositori sembra essere sempre più aspro, e inconciliabile. Mostrando una visione della realtà spesso parziale, anche e soprattutto all’interno del mondo scientifico, che al contrario la mentalità contemporanea immagina come granitico e lo ascolta in maniera quasi “fideistica”, dimenticando che il criterio basilare della logica scienza è proprio il procedere per tentativi ed errori, e che il progredire della stessa è dato solamente dalla confutazione delle idee e delle teorie precedenti.

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Tutto il contrario di quanto spesso oggi si tende ad affermare, anche nel mondo della scienza, che troppo spesso ha invece mostrato, purtroppo, di procedere a tentoni, come accaduto in particolare nella prima fase dell’emergenza pandemica ma che certamente continua ad accadere ancora oggi. Dove tecnici ed esperti riescono ad affermare continuamente tutto e il contrario di tutto, generando quella che Francesco chiama “infodemia” e dando vita a una forte confusione e a un marcato disorientamento tra gli utenti finali di queste informazioni scientifiche discordanti tra loro. Ovvero la popolazione.

La scienza stessa è un continuo approssimarsi alla soluzione dei problemi“, ha ricordato invece il Papa, dando paradossalmente a tanti una lezione di scienza e di metodo scientifico. “La realtà è sempre più complessa di quanto crediamo e dobbiamo rispettare i dubbi, le angosce, le domande delle persone, cercando di accompagnarle senza mai trattarle con sufficienza”.

“Come cristiani dobbiamo evitare la logica della contrapposizione”

In particolare, il messaggio del Papa è rivolto ai cristiani, chiamati ad agire secondo i principi morali che emergono dal loro credo. “Come cristiani dobbiamo essere i primi a evitare la logica della contrapposizione e della semplificazione, cercando sempre di avvicinare, di accompagnare, di rispondere in modo pacato e ragionato alle domande e alle obiezioni. Cerchiamo di operare per la corretta e veritiera informazione sul Covid-19 e sui vaccini, ma senza scavare fossati, senza ghettizzare“.

Anche perché “la pandemia ci invita ad aprire gli occhi su ciò che è essenziale, su ciò che davvero vale, sulla necessità di salvarci insieme”, ha commentato Francesco con un invito. “Cerchiamo dunque di essere insieme per e mai contro. Insieme per. E ricordiamoci che l’accesso ai vaccini e alle cure va garantito a tutti, anche ai più poveri: guariremo se guariremo insieme”.

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(Ansa)

Il Pontefice ha infine concluso il suo intervento ricordando un assunto che ha espresso più volte in questa pandemia. “Da una crisi non si esce da soli; o si esce insieme, o nessuno ne esce bene. Non usciremo uguali: usciremo migliori o peggiori. Perché la crisi ci mette in difficoltà e bisogna trovare delle soluzioni”. Da questo, però, ne discende un atteggiamento da assumere e da tenere sempre bene a mente.

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Il problema – è una trappola psicologica – è quando la crisi si trasforma in conflitto e il conflitto non si risolve: soltanto con la “guerra”, con le distanze, con le contrapposizioni, e questo è tornare sempre indietro e non fare avanzare il dialogo, l’insieme. Mai fare che una crisi si converta in conflitto”.

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