Il ‘New York Times’ si allarga ancora di più: nelle ultime ore è arrivata la notizia dell’acquisizione del sito online ‘The Athletic’. Le parole del fondatore
Ci troviamo negli Stati Uniti D’America dove c’è una editoria che cresce sempre di più. Nelle ultime ore uno dei giornali più famosi al mondo come il ‘New York Times‘ ha annunciato l’acquisizione del ‘The Athletic‘. Probabilmente un nome già noto, soprattutto per gli amanti dello sport. Per chi non lo conoscesse si tratta di un quotidiano sportivo disponibile solamente online.
Non è stato affatto facile in termini economici visto che hanno dovuto sborsare la bellezza di 550 milioni di dollari. Un vero e proprio colpo se si pensa che il giornale è seguito da più di 1 milione di persone (per la precisione 1,2 milioni di soli abbonati, davvero numeri niente male).
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Chi ha fondato il ‘The Athletic’ (nel 2016) rimarrà comunque in società. Stiamo parlando di Alex Mather e Adam Hansmann. Avranno due ruoli nuovi ma comunque entusiasmanti: il primo diventerà il direttore generale e anche copresidente (prima era amministratore delegato), mentre il secondo direttore operativo e copresidente (era il presidente).
Cos’ha di diverso questo giornale? Molto semplice: se paghi leggi, altrimenti no. A spiegare come è nata questa idea è stato lo stesso Mather che in una recente intervista ha spiegato più o meno cosa gli è scaturito nella mente.
Il ‘The Athletic‘ passa al New York Times, le parole di Mather
Queste sono alcune delle sue parole: “Quando mi sono trasferito a San Francisco non sopportavo l’idea di non trovare articoli di qualità sulle mie squadre del cuore di Philadelphia“. Mather e Hansmann si sono conosciuti a lavoro, quando prestavano servizio per l’app ‘Strava‘ (dedicata a runner e ciclisti). Nel gennaio di sei anni fa l’idea di aprire il giornale ‘The Athletic’, assumendo i migliori giornalisti: “Prenderemo dai giornali locali i loro migliori talenti, rendendogli difficile la vita“.
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Ha svelato anche quale è il trucco per avere una azienda al top: “Il trucco è avere la migliore squadra pagandola il 30-40% in più di prima“. 600 dipendenti assunti, più della metà lavorano in redazione. Tanto è vero che si trovano al secondo posto come datore di lavoro di giornalisti sportivi nel paese (il primo è ‘Espn’ della Disney). Non c’è che dire: un vero e proprio affare.
