Scuola, restrizioni e Dad alimentano i disturbi: i giovani sono sfiduciati

I dati in arrivo sui disturbi fra i giovani creano allarmismo: la Dad e le restrizioni a scuola rischiano di alimentare i disagi psicologici e scoraggiare bambini e adolescenti.

Scuola italiana
Scuola italiana

Il ritorno a scuola è vicino ma i dubbi restano tanti. Nessuno screening, assenza di tracciamento, un pericolo del ritorno alla Dad scongiurato a parole ma concreto. Lo ribadiscono i numeri durante la chiusura per le feste. Le famiglie comunicano infatti costantemente l’isolamento degli alunni, positivi al Covid durante la pausa. In considerazione di questi numeri, una domanda è lecita. Quale sarà l’impatto dei giovani asintomatici nelle scuole? Di sicuro non è da sottovalutare, ed è altrettanto chiaro che le attività extrascolastiche alimentano la diffusione, che poi trova una cassa di risonanza anche a scuola.

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Non sono però gli istituti l’esplosivo contenitore del virus. Piuttosto sarebbe logico riflettere sull’assenza di controlli, e soprattutto sugli effetti che restrizioni e Dad hanno generato durante la chiusura. I numeri in tal senso sono allarmanti. Duecento ragazzi in Italia fra i 15 e i 24 anni sono morti nel 2021 per suicidio, quasi 2 milioni tra bambini e adolescenti hanno un disturbo mentale, 150 mila sono isolati e un adolescente su 10 pratica autolesionismo. Numeri spaventosi, analizzati anche dal dottore Giuseppe Lavenia, esperto di Cyberbullismo, psicologo e psicoterapeuta. In tal senso, Dad e restrizioni rischiano di alimentare una serie di problemi che hanno effetti devastanti.

Scuola, la Dad è da scongiurare: i numeri sono allarmanti

Covid, confermato il rientro a scuola
Covid, confermato il rientro a scuola il 10 gennaio (screenshot video YouTube)

L’impatto delle restrizioni è stato pesante sugli adolescenti. Lo affermano i numeri, ed è evidente che servano soluzioni. Utilizzare nuovamente la didattica a distanza come strumento per mandare avanti le lezioni è quindi molto rischioso. Gli studi del dottor Lavenia ribadiscono infatti gli effetti negativi delle restrizioni, e a suo avviso tornare in Dad rappresenta l’ennesima occasione persa per riconquistare la fiducia da parte dei ragazzi.

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Le restrizioni avrebbero un nuovo duro impatto, anche in considerazione dei numeri delle vaccinazioni fra i giovani. Più del 75% degli studenti hanno rispettato le indicazioni presentandosi per le somministrazioni, rispondendo in maniera attiva e partecipativa agli inviti per il contenimento del Covid. Serve quindi un cambiamento. Un ponte che possa avvicinare i giovani agli adulti, che restituisca fiducia. “La salute mentale è una componente fondamentale della salute fisica e non possiamo più vederla in maniera differente – afferma il dottor Lavenia –, urgono investimenti. Dobbiamo costruire un approccio corretto al benessere psicologico. C’è un bonus per tutto – afferma – ma non voucher per permettere ai giovani di avere nuovamente la nostra fiducia, di invertire i numeri e trovare risposte. La scuola non deve solo trasferire competenze, deve trasmettere conoscenze di vita. Dobbiamo fare di tutto per tenerle aperte. I ragazzi hanno bisogno di tornare in aula, la loro salute mentale ancora di più”.

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