Emilio Fede “in condizioni precarie”: una sentenza che desta preoccupazioni

C’è preoccupazione per lo stato di salute di Emilio Fede dopo la sentenza del Tribunale di Sorveglianza di Milano. Ecco cosa hanno deciso i giudici meneghini.

Emilio Fede
La decisione del Tribunale di Sorveglianza di Milano su Emilio Fede (screenshot video YouTube)

Sconto di pena per Emilio Fede. Il Tribunale di Sorveglianza di Milano, come riferito da La Repubblica, ha concesso “il differimento dell’esecuzione della condanna di un anno per il suo quadro clinico precario, per le sue condizioni di salute in progressivo peggioramento e per l’età avanzata“.

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Una sentenza che fa scendere ad un anno la pena per il presunto fotoricatto nella vicenda Ruby. La decisione presa dai giudici consente all’ex direttore del TG4 di ritornare in condizioni di libertà, dopo un periodo trascorso tra i domiciliari e affidamento in prova.

Ma a preoccupare sono sicuramente le sue condizioni di salute. Il quadro clinico, come riferito anche dallo stesso tribunale, è in continuo peggioramento e non si esclude nei prossimi mesi un ulteriore differimento della pena e, di conseguenza, un ritorno in libertà con qualche anno di anticipo.

Caso Ruby, due le condanne definitive ad Emilio Fede

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Emilio Fede e le condanne per il caso Ruby (screenshot video YouTube)

La decisione dei giudici su Emilio Fede avvicina il ritorno in libertà dell’ex direttore del TG4. Sono due le condanne definitive nei confronti del giornalista con un fine pena previsto per il 12 novembre 2025.

Ancora altri quattro anni, quindi, da scontare per Fede, ma la sentenza del Tribunale di Sorveglianza con il differimento della pena di un anno apre a scenari completamente diversi da quelli previsti fino ad oggi. Non è da escludere, infatti, nei prossimi mesi un ulteriore sconto di pena viste le sue condizioni di salute e nel giro di poco tempo si dovrebbe arrivare alla liberazione anticipata.

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In attesa della nuova decisione dei giudici, l’ex direttore del TG4 sta scontando la sua condanna in affidamento in prova dopo aver trascorso un periodo ai domiciliari.

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