Roma, il fallimento di Roberto Gualtieri: la città invasa dai rifiuti

La pulizia straordinaria annunciata dal sindaco Roberto Gualtieri fatica a decollare. Roma è nuovamente invasa dai rifiuti

Roma pulita in 60 giorni. E’ stata la promessa di Roberto Gualtieri in campagna elettorale, quando i voti erano ancora da prendere e da strappare agli avversari. Alla fine il candidato dem ha sgambettato la Raggi e ha dovuto fare i conti con le aspettative e promesse lasciate ai romani, alle prese con il grande problema che da sempre affligge la Capitale: i rifiuti. Nel corso della prima conferenza stampa dopo la vittoria elettorale, Roberto Gualtieri ha elencato nel dettaglio il piano straordinario della pulizia della città su cui il Comune ha lavorato nei primi 15 giorni di vita della nuova amministrazione. Parallelamente Stefano Zaghis, Amministratore delegato di Ama, ha rassegnato le dimissioni e aperto una nuova stagione. Il piano, finanziato fino a dicembre con una cifra di 40 milioni, prevedeva tre linee linee di azione per cinque obiettivi. “Le tre linee di azione sono l’aumento di risorse dedicate, l’accelerazione delle procedure in corso e una maggiore efficienza grazie al coordinamento tra i soggetti coinvolti”, spiegava Gualtieri. Mentre tra gli obiettivi c’erano la pulizia e lo spazzamento, la rimozione delle piccole discariche ai lati delle strade, l’igienizzazione dei cassonetti, la manutenzione del verde verticale e orizzontale e la manutenzione e pulizia delle caditoie. Il tutto, per 4000 passaggi di pulizia straordinaria e 1000 operatori sul campo.

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In effetti, la pulizia straordinaria di Roma è iniziata con le squadre di Ama all’opera nelle zone di lungotevere da Testaccio, Tangenziale est, Ostiense, piazza Zuma, viale Parioli, Muro Torto, viale Regina Margherita. Qualcosa, però, deve essere andato storto perché la fotografia delle strade di Roma di questi giorni non lascia spazio per respiri puliti né per passi decisi. C’è il rischio di incappare in qualche rifiuto, scarto alimentare, cartone, bottiglie di plastica. I cassonetti della raccolta differenziata di differenziato hanno solo il nome perché, di fatto, non si sa dove gettare i propri sacchetti, né in quale giorno, con il risultato che tutto finisce sul cemento della strada, in un accumulo senza fine di sporcizia. E’ così a Piazza Bologna, quartiere studentesco nel centro di Roma, dove i cassonetti sono praticamente ricoperti di scatoli, cartoni. Il tutto, in piena mattinata e alla luce del sole che riflette degrado e sporcizia.

Piazza Bologna

Ma il degrado c’è anche altrove. Via Cavour, che da Piazza dei Cinquecento conduce verso via dei Fori Imperiali, è inondata di sporcizia:

Via Cavour

La rabbia dei romani 

La città è insomma alle prese con l’ennesima crisi della raccolta rifiuti: la pulizia straordinaria annunciata dal sindaco Roberto Gualtieri fatica a decollare e l’obiettivo di ripulire la Capitale entro Natale sembra un miraggio. Forse, a non funzionare a dovere è proprio il modello di raccolta Ama, con un ciclo di smaltimento non autosufficiente che fa acqua da tutte le parti. Ma, allora, la colpa non era solo di Virginia Raggi. Sta di fatto che le promesse non sono state mantenute, il malcontento incalza e le strade sono ormai impercorribili. Che fine farà l’accordo con la Rida di Aprilia, che avrebbe dovuto trattare fino a 600 tonnellate di indifferenziata al giorno? Ma, soprattutto, quali saranno i ripari di Roberto Gualtieri. E resta da chiedersi: Roma pulita resterà solo un miraggio?

Di seguito altre immagini:

Via Luigi Rizzo
Via Pincherle e via Corrado Segre, zona Marconi
Monte Mario

 

Via Otranto
Via della Marranella

 

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