Malagò furioso con la politica, pensa ad una mossa clamorosa

Il numero uno dello sport italiano irritato dal comportamento del Dipartimento dello Sport e da Sport e Salute, sta studiando una mossa inaspettata

Malagò, Coni
Giovanni Malagò, presidente del Coni

Quest’estate ha festeggiato in prima persona i tanti successi ottenuti dagli atleti azzurri durante le ultime Olimpiadi. Giovanni Malagò era in prima linea con i rappresentanti dello sport italiano ed ha recitato un ruolo di primaria importanza anche per l’assegnazione dei giochi Olimpici invernali del 2026, che si svolgeranno a Milano e a Cortina. Ma negli ultimi giorni il numero uno dello sport italiano starebbe pensando ad una scelta clamorosa. Mai ipotizzata negli ultimi mesi.

Malagò è sconcertato dalla riforma dello sport, che giudica lacunosa. Dalle invadenze del mondo della politica nei confronti del Coni (ha attaccato apertamente il Dipartimento dello Sport e il suo Direttore Sciscioli, difendendo invece l’operato della Vezzali definendola «vittima» della situazione) e dall’inserimento sempre più netto di Sport e Salute l’agenzia di Stato creata dalla riforma Giorgetti & Valente del passato governo Conte. Tutti motivi che starebbero spingendo Malagò ad un decisione clamorosa: rassegnare le dimissioni da presidente del Coni.

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Malagò: “Deluso dal Dipartimento per lo Sport”

Giovanni Malagò (GettyImages)

Il Coni è profondamente deluso dal comportamento del Dipartimento per lo Sport” , ha dichiarato oggi Malagò, annunciando al termine della Giunta che chiederà un appuntamento al premier Mario Draghi. Secondo Malagò, il Dipartimento per lo Sport non ha giocato una partita in sintonia con le indicazioni del sottosegretario, sta facendo ostruzione. E un rimpallare di lettere”. Il presidente del Coni difende invece l’operato della Vezzali: “Ho molto apprezzato l’impegno della sottosegretaria Vezzali ma il Dipartimento sapeva benissimo che oggi era la data finale per rispettare la data per emettere i bandi. Dire che siamo sconcertati è poco, visto il prestigio del Coni e i risultati ottenuti. Il presidente del Comitato olimpico ancora non ha una sola persona dipendente del Coni e faremo presente tutto questo al Cio”.

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Vezzali continua Malagò – è vittima di questo comportamento, ma non ho alternative al chiedere un appuntamento con Draghi e vedremo se possono confutare la realtà dei fatti. Gli dirò ‘Presidente, come si può risolvere questa situazione?’. Si tratta di un palese caso di incompetenza, sempre che non ci sia malafede. Sembra l’ultimo soldato che non hanno avvertito che la guerra è finita“. Malagò parla di una “penosa e sconcertante vicenda da parte del Dipartimento dello Sport. La Giunta ha emanato un documento su questa questione. Siamo l’unico ente pubblico al mondo che ha questa situazione. Devo invece ringraziare Sport e Salute, decisivo è stato il nuovo dg Diego Nepi, che tre minuti prima della Giunta ha mandato il documento per trasferire gli asset”.

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