Esclusiva Notizie.com – Igles Corelli: “Ristorazione in crisi. La politica ci aiuti”

Il famoso chef stellato lancia il grido di allarme: “Il sistema è destinato a crollare. I giovani sottopagati e senza prospettive”

Igles Corelli, chef tra i più rinomati, in esclusiva a notizie.com

“Il settore della ristorazione è in crisi. Solo la politica può darci una mano”. Igles Corelli, rinomato chef da cinque stelle Michelin, punta di diamante del Trigabolo e responsabile dei corsi di formazione del Gambero Rosso, lancia il grido di allarme. “Siamo in crisi. I costi per i ristoratori sono impensabili – ha dichiarato in esclusiva a notizie.com – mentre i ragazzi sono sottopagati e costretti a turni impossibili, che scoraggiano chiunque intenda avvicinarsi al nostro mondo”. Corelli, che ha lanciato e guidato Bruno Barbieri e che è un volto noto della televisione, se la prende proprio con alcuni messaggi lanciati dai media. “Hanno scoraggiato un settore: quello dei lavoratori di sala. Oggi in ogni programma televisivo, quando si deve disprezzare il lavoro di una persona si dice: mica sono il tuo cameriere. E questo non ha aiutato”.

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Corelli è in completo disaccordo con Vissani, che ha criticato i giovani che preferiscono il reddito di cittadinanza piuttosto che lavorare in cucina. “Fosse questo il problema. La verità è che ci sono ragazzi che entrano in cucina alle 9 del mattino e vanno via all’una di notte. Che vita sociale possono avere? A 20 anni ti fai il culo per cosa? Si sono giustamente lamentati gli infermieri che lavoravano dieci ore negli ospedali durante il lockdown, figuratevi un ragazzo che sta al lavoro 15 ore. E’ impossibile. E poi che prospettive diamo ai giovani?”.

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Igles Corelli: “Molti chef ghettizzano i giovani”

Igles Corelli
Igles Corelli, chef con 5 stelle Michelin (Instagram)

Corelli continua.Io ho tre ragazzi: uno fa il Dj, uno il video maker, l’altro faceva lo chef e a 23 anni ha deciso di fare altro nella vita. Puoi vivere così? Con quali prospettive. Noi abbiamo sempre raccontato ai giovani, per spronarli, che il lavoro di squadra premia tutti, che in gruppo di lavoro tutti devono dare il massimo e che siamo una squadra, nel bene e nel male. Ma non è vero: è sempre e solo lo chef che beneficia dei vantaggi. I ragazzi provano a crescere, ma lo chef di turno non gli lascia mai lo spazio per esprimersi e per emergere. In Italia sono in pochi ad aver puntato sui ragazzi ed averli formati: penso a Cracco, Bottura, Bartolini, che hanno i loro ragazzi in giro per il mondo, ma altri hanno preferito ghettizzarli”.

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Ma il problema, per Corelli è soprattutto economico. “Se riusciamo, tra mille difficoltà, a dare 1200 euro al mese, che non ti fanno neanche vivere bene, ad un ragazzo, per un ristoratore quei soldi diventano 3600 euro. Il sistema è destinato a crollare. La politica deve darci una mano. Deve aiutare il mondo della ristorazione. In Italia la gente viene per i monumenti, ma anche e soprattutto per il cibo. Se la ristorazione vuole andare avanti sarà costretta, come sta accadendo in Svezia, a tenere i ristoranti aperti dal lunedì al il venerdì, chiudendo nel week end e fare solo il servizio serale. Ma loro, che hanno un costo del lavoro più basso possono permetterselo. Noi no”.

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