Carola Rackete annuncia le sue dimissioni da europarlamentare. La storia dell’attivista simbolo dell’epopea dei migranti in Europa.
Carola Rackete si dimette da europarlamentare. Lo ha annunciato mercoledì 9 luglio il gruppo The Left, tra le cui fila sedeva l’attivista che nel 2019 si rese protagonista del braccio di ferro con l’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini, approdando sulle coste italiane a capo della Sea Watch 3 con 42 migranti a bordo.
“La mia candidatura e il mio mandato hanno sempre avuto l’obiettivo di contribuire al rinnovamento del partito Die Linke”, ha dichiarato l’ex comandante di nave tedesca. “Un processo che sta procedendo con successo”. Carola Rackete ha intenzione di tornare alle origini: i movimenti sociali.
“Io e il mio team abbiamo discusso fin dall’inizio di definire il mandato in modo collettivo e questo spirito si sta ora concretizzando con le mie dimissioni”. Il gruppo europarlamentare The Left, annunciando le dimissioni di Carola Rackete, ha anche aggiunto: “Ci mancherà molto”.
Chi prenderà il posto di Carola Rackete
Il suo seggio sarà sostituito da Martin Günther (Linke), dal collegio di Brandeburgo. “Continuerò la lotta di Carola per la giustizia climatica, utilizzando le risorse del mio mandato – ha dichiarato – Come economista, il contesto economico è particolarmente importante per me. Un’Ue più sociale ed ecologica sarà possibile solo se la rivendicheremo ai super ricchi e ai loro lobbisti”.
“Carola è un’eroina per tantissime persone in tutta Europa”, ha detto il co-presidente di The Left Martin Schirdewan. “Noi di The Left condividiamo profondamente questo sentimento. Come capitano della Sea Watch, ha visto in prima persona come le politiche migratorie europee portino migliaia di persone a morire inutilmente in mare ogni anno e, con Die Linke, ha deciso di fare qualcosa a riguardo. Siamo orgogliosi del lavoro svolto con Carola qui in Parlamento”.
Chi è Carola Rackete
Il nome di Carola Rackete è diventato famoso nel 2019, quando era la comandante della nave Sea Watch 3 e sfidò il governo giallo-verde approdando con 42 migranti a bordo sulle coste italiane di Lampedusa, nonostante il divieto imposto dall’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Questa scelta le costò l’arresto per resistenza a una nave da guerra e tentato naufragio. Carola Rackete è originaria di Preetz, vicino a Kiel, in Germania, ha compiuto 37 anni l’8 maggio di quest’anno. Ha una laurea in Scienze navali e trasporti marittimi conseguita nel 2011 e un master in Conservation Management preso alla Edge Hill University in Inghilterra.
Ricordate la Sea Watch 3? Ecco la storia
La vicenda della Sea Watch 3 cominciò il 12 giugno del 2019, quando Rackete decise di salvare i migranti nel Mar Mediterraneo e rifiutò l’offerta di attraccare a Tripoli, considerata non sicura dall’Ue e dalle organizzazioni umanitarie. Si diresse quindi a Lampedusa, dopo aver ricevuto il no di attraccare a Marsiglia. L’isola siciliana, secondo la legge marittima, era il porto sicuro più vicino.
Il 14 giugno, due giorni dopo, il ministro dell’Interno Matteo Salvini rifiutò di far sbarcare la Sea Watch fino a che gli altri Paesi europei non avessero accettato di ospitare i migranti. Per farlo, si appellò al decreto Sicurezza bis, alla cui scrittura contribuì anche Matteo Piantedosi, all’epoca capo di gabinetto di Salvini e oggi al suo posto al Viminale. Il testo stabiliva che il ministro dell’Interno avesse il potere di limitare o vietare gli ingressi.
Dieci migranti malati, bambini e donne in gravidanza, furono accolti in Italia. La vicenda andò avanti tra botta e risposta tra Carola Rackete e Matteo Salvini fino al 28 giugno, quando Francia, Germania, Portogallo, Finlandia e Lussemburgo si offrirono di accogliere i migranti.
Il 28 giugno la comandante della Sea Watch 3 decise di attraccare a Lampedusa perché i passeggeri erano esausti. E fu arrestata per favoreggiamento all’immigrazione clandestina e resistenza alle navi da guerra.
Trascorse 4 giorni ai domiciliari, ma venne rilasciata dopo la sentenza della gip Alessandra Vella, secondo la quale non aveva infranto alcuna legge e aveva agito per la sicurezza dei migranti a bordo. La vicenda giudiziaria andò avanti fino a gennaio 2020, quando la Cassazione stabilì che il rilascio della gip era legittimo e che Carola Rackete non avrebbe dovuto essere arrestata. Nel 2024 è stata eletta all’Europarlamento, dal quale si è dimessa il 9 luglio del 2025.