Ucraina, attacchi “mediatici” e la telefonata col Papa: ecco come Putin vuole costruire la sua immagine a scapito dell’Occidente

Ucraina: la pace è lontana e Putin sta giocando a costruirsi la sua immagine a scapito dell’Occidente. Cosa sta facendo il Capo del Cremlino. 

Mosca e Kiev sono come due bambini che litigano” al parco. “A volte è meglio lasciarli litigare un po'”. Con queste parole Donald Trump ha risposto all’appello di Friedrich Merz affinché gli Usa facciano di più per porre fine alla guerra in Ucraina.

Vladimir Putin durante una riunione al Cremlino
Ucraina, attacchi “mediatici” e la telefonata col Papa: ecco come Putin vuole costruire la sua immagine a scapito dell’Occidente (Ansa Foto) – notizie.com

Per il cancelliere tedesco e il resto dell’Europa, il capo della Casa Bianca è “la persona chiave al mondo che può davvero” risolvere il conflitto in Ucraina. Ma cosa intendeva dire Trump con queste parole? Ce lo siamo domandati e abbiamo posto la domanda a Claudio Bertolotti, ricercatore Ispi. “Sulle affermazioni di Trump è sempre molto difficile esprimere una valutazione approfondita”, ha dichiarato ai nostri microfoni.

Dietro alle parole del tycoon ci sono di fatto due prese d’atto. La prima: “Putin si trova in vantaggio sia tattico che sul campo di battaglia. Può avanzare, seppur lentamente, e far indietreggiare le forze ucraina. Questo gli dà un vantaggio anche sul piano diplomatico per arrivare ai negoziati con un peso specifico”. 

La seconda: Trump è consapevole che “qualsiasi sua iniziativa in questo momento sul piano diplomatico non è produttiva”. Il presidente Usa non può mantenere la promessa elettorale di chiudere la guerra in Ucraina in 24 ore e “neppure in 24 giorni. E con buona probabilità non è nelle sue facoltà definire i tempi della guerra“. A meno che, come auspicato da Merz, non si impegni di più per risolvere il conflitto, oppure “che non ci sia un coinvolgimento diretto o almeno significativo di quanto non abbia fatto finora”. 

Un’ipotesi, quella dell’ingresso degli Usa nella guerra, che è esclusa dallo stesso Trump, che più volte ha minacciato di uscire dai negoziati perché questa non è la sua guerra.

Trump dopo la telefonata con Putin: “La pace non sarà immediata”

Ma sul fronte ucraino, a bollire in pentola, nelle ultime ore non c’è soltanto l’incontro allo Studio Ovale con il cancelliere Merz. Il capo della Casa Bianca ha avuto una telefonata di circa un’ora e un quarto con Vladimir Putin. Una conversazione definita “buona” che potrebbe sciogliere l’empasse dei negoziati in stallo per la pace in Ucraina.

Ma che difficilmente, per ora, potrà “portare a una pace immediata”. Parole queste, del presidente Usa affidate al suo social Truth al termine della call che nell’auspicio dell’Occidente potrebbe aprire la via dei colloqui.

Volodymyr Zelensky a un incontro
Trump dopo la telefonata con Putin: “La pace non sarà immediata” (Ansa Foto) – notizie.com

Lo stallo è in corso dai primi di giugno, dopo l’incontro in Turchia tra le delegazioni russa e ucraina, terminato con accordo sullo scambio di ostaggi. In quell’occasione Mosca ha consegnato il suo memorandum di pace a Kiev: una lista di punti impresentabili per l’Europa, con pretese già scartate nel corso di questi anni di guerra. 

A che gioco sta giocando Putin? L’analisi dell’esperto Ispi

Putin ha accusato Kiev di non voler arrivare a un compromesso. Ma chi è, nei fatti, a non volere un compromesso? “Il capo del Cremlino non ha intenzione di accettare alcun accordo negoziale svantaggioso. Ha il vantaggio sul campo di battaglia e anche dal punto di vista comunicativo”, spiega Bertolotti. “Qualsiasi proposta che farà, sarà fine a se stessa e non porterà da nessuna parte. Perché vuole il collasso dell’Ucraina e ottenere maggiori vantaggi militari, politici e anche di influenza”.

In quest’ottica anche l’incontro a tre tra Zelensky, Trump e Putin è inimmaginabile: “Nessuno si aspetta un incontro tra i presidenti russo e ucraino. Si incontreranno i tecnici e alla fine, eventualmente, si incontreranno i capi di Stato. Ma è un’ipotesi remota”.

Intanto sul fronte si continua a combattere. In questi giorni una pioggia di droni russi si è abbattuta sull’Ucraina, mentre l’intelligence di Kiev metteva a segno una serie di attacchi di alto profilo che hanno colpito il ponte di Kersh, tra la Russia e la Crimea. Attacco arrivato inaspettato per Putin, che ha annunciato una vendetta parlando con Donald Trump.

L'Intelligence ucraina colpisce il ponte di Kersh, tra la Russia e la Crimea
A che gioco sta giocando Putin? L’analisi dell’esperto Ispi (Ansa Foto) – notizie.com

Che tipo di risposta sarà? “Sarà uguale a tutte le altre date a Kiev sul fronte negli ultimi anni”, spiega Bertolotti a Notizie.com. Si tratterà di “un’operazione militare mediaticamente impattante, che farà parlare i giornalisti“. 

Cos’è l’arma nucleare tattica che Putin potrebbe usare per vendicarsi

In questi giorni si è parlato del possibile utilizzo da parte di Mosca di un’arma nucleare tattica. Per Bertolotti è un’ipotesi “poco probabile, ma possibile perché è previsto nella dottrina militare russa. ‘Tattica’ però, non vuol dire bomba nucleare che distrugge intere città. Colpisce infatti, aree limitate, che servono a eliminare il nemico in quella posizione”. 

Ma Mosca non utilizzerebbe mai l’arma nucleare tattica su aree strategiche sulle quali i soldati russi dovranno rimanere. Questo perché “i terreni colpiti da essa non sarebbero utilizzabili”.

“Impossibile che Trump non sapesse dell’attacco di Kiev”

Proprio l’attacco ucraino è stato al centro delle analisi internazionali. Donald Trump ha dichiarato che non era stato informato da Kiev. Ma questo, secondo l’analista, non è possibile. “L’Ucraina non sarebbe riuscita, da sola, a portare a termine questa operazione, perché non ha la capacità ISR (intelligence, surveillance e reconnaissance). Gliela possono fornire soltanto gli Usa o il Regno Unito”. Per questo, “è improbabile che gli Usa non lo sapessero. Così com’è improbabile che direbbero di aver fornito l’intelligence per l’attacco, dal momento in cui si pongono come interlocutori sul tavolo negoziale”.

La telefonata tra il Papa e Putin e gli eventi “mediatici”

Nelle stesse ore della telefonata tra Putin e Trump, il Capo del Cremlino ha avuto una conversazione con l’altro americanoPapa Leone XIV. Lo ha ringraziato per la “disponibilità nel risolvere la crisi”. Dalla Santa Sede è arrivata una precisazione: “Il Papa ha fatto appello affinché la Russia faccia un gesto che favorisca la pace, ha sottolineato l’importanza del dialogo per la realizzazione di contatti positivi tra le parti e cercare soluzioni al conflitto”. 

Zelensky e il Papa si stringono la mano
La telefonata tra il Papa e Putin e gli eventi “mediatici” (Ansa Foto) – notizie.com

Ma perché, nonostante i colloqui, continuano gli attacchi in Ucraina? “La guerra va avanti. Punto. Non ci dobbiamo stupire ogni volta che vengano lanciati missili su una città o su obiettivi militari. Questa è la guerra e non c’è mai un’escalation. C’è una costante e non ci sono mai dei picchi di violenza. Ci sono, semmai, eventi mediaticamente più impattanti perché toccano la sensibilità dell’opinione pubblica”. 

Lo stesso colloquio con il Santo Padre, per Putin è una strategia di comunicazione: “Oltre alla campagna militare – spiega ancora Bertolotti ai nostri microfoni – sta conducendo una campagna di immagine. Interloquendo con Leone XIV, vuole dimostrare di essere disponibile a una pace giusta, mentre l’Occidente e l’Ucraina non vogliono”. 

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