Se questi non sono crimini di guerra, il caso dei palestinesi uccisi e feriti durante la distribuzione degli aiuti. L’Onu: “A Gaza indagine indipendente”

“Ci hanno detto di prendere il cibo, poi hanno sparato da tutte le direzioni. Ho corso per 200 metri prima di rendermi conto di essere stato colpito”.

È il terribile racconto di Mansour Sami Abdi, padre di quattro figli, curato al Nasser hospital di Khan Younis dai team di Medici senza frontiere (Msf). I palestinesi sarebbero stati uccisi e feriti da mentre aspettavano di ricevere cibo nei centri di distribuzione.

Distribuzione aiuti a Gaza
Se questi non sono crimini di guerra, il caso dei palestinesi uccisi e feriti durante la distribuzione degli aiuti. L’Onu: “A Gaza indagine indipendente” (ANSA FOTO) – Notizie.com

Almeno 75 palestinesi sono morti e quasi 400 sono rimasti feriti negli attacchi mentre attendevano la distribuzione degli aiuti umanitari. Un altro episodio è avvenuto poche ore fa, quando truppe israeliane hanno aperto il fuoco contro palestinesi sospetti che si sono avvicinati alle forze durante la notte, a circa un chilometro da un sito di distribuzione di aiuti a Rafah, nella parte meridionale di Gaza.

Sono sconvolto dalle notizie di palestinesi uccisi e feriti mentre cercavano aiuti a Gaza ieri. È inaccettabile che i palestinesi rischino la vita per il cibo. – ha detto il segretario generale dell’Onu Antonio GuterresChiedo un’indagine immediata e indipendente su questi eventi e che i responsabili siano chiamati a risponderne. Israele ha il chiaro obbligo, secondo il diritto umanitario internazionale, di accettare e facilitare gli aiuti umanitari”.

Gli attacchi: droni, elicotteri, barche, e via terra da carri armati e soldati israeliani

A Gaza regna ormai il caos totale. Il fuoco è stato aperto mentre i cittadini aspettavano di ricevere cibo nei centri di distribuzione della Gaza Humanitarian Foundation a Rafah e vicino al corridoio di Netzarim. I pazienti nell’ospedale di Msf hanno raccontato di essere stati colpiti da più fronti: da droni, elicotteri, barche, e via terra da carri armati e soldati israeliani.

Le équipe mediche all’ospedale Nasser hanno curato pazienti con ferite gravi. Alcuni in condizioni critiche sono ancora in sala operatoria. Inoltre, con le banche del sangue quasi vuote, è stato necessario ricorrere alle donazioni del personale medico.

Ci hanno detto di prendere il cibo. Poi hanno sparato da tutte le direzioni. – ha raccontato Mansour Sami Abdi – Ho corso per 200 metri prima di rendermi conto di essere stato colpito. Questo non è aiuto. È una menzogna. Dobbiamo andare a cercare cibo per i nostri figli e morire?”.

È la seconda volta che questo nuovo sistema di distribuzione degli aiuti provoca uno spargimento di sangue. Il 27 maggio, nel primo pomeriggio di distribuzione a Rafah, le forze israeliane hanno sparato a decine di persone. Il tutto mentre quantità insufficienti di beni di prima necessità venivano distribuiti nel caos. Secondo Msf Il 100% di Gaza è ora a rischio carestia a seguito dell’assedio totale imposto dalle autorità israeliane il 2 marzo.

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