Ennesima tragedia sul lavoro in Italia. Un ragazzo di 18 anni ha perso la vita in provincia di Udine. Aperta un’indagine per accertare la dinamica.
Ancora un incidente sul lavoro in Italia. Questa volta a perdere la vita è stato un ragazzo di 18 anni in provincia di Udine. E’ stata aperta un’indagine per accertare meglio l’accaduto e ricostruire la dinamica di questa tragedia.
Dalle prime informazioni riportate da La Repubblica, il giovane, al suo ultimo giorno di stage in questa azienda, è stato schiacciato da una putrella e per lui non c’è stato niente da fare: il personale sanitario ha potuto constatare solamente il decesso del 18enne.
LEGGI ANCHE <<< Incidente sul lavoro in Trentino, morto operaio: i tragici numeri del 2021
E’ stata aperta un’indagine per accertare meglio la dinamica di questo incidente e verificare se sul luogo dell’incidente sono state rispettate tutte le norme di sicurezza. Una vicenda che ha ancora diversi punti da chiarire e per questo motivo si preferisce mantenere il massimo riserbo almeno fino a quando non si hanno delle prove certe.
Incidente sul lavoro a Udine, le reazioni del mondo della politica
Dure le reazioni della politica a questo ennesimo incidente sul lavoro. La presidente dei deputati del Pd, Debora Serracchiani, in una nota ha espresso il suo cordoglio per la morte del 18enne: “Non si può pagare un simile prezzo per la ripresa del Paese. Abbiamo sentito l’appello dei sindacati, le risposte del Governo e anche la posizione delle imprese. Ma ora le cose devono assolutamente cambiare“.
LEGGI ANCHE <<< Livorno, 15enne ruba auto del padre e causa un incidente
Sulla stessa linea dell’esponente dem anche Ettore Rosato, presidente di Italia Viva. “Non possiamo rimanere a guardare – ha scritto sui social il parlamentare di Iv – serve una risposta delle istituzioni. Insieme a imprese, enti locali e scuole si devono trovare strumenti nuovi perché altre tragedie come questa avvenuta in provincia di Udine non devono più accadere. Ci uniamo al cordoglio della famiglia e dei suoi compagni di scuola“.