La manovra è legge tra i cartelli “Disastro” e “Vendesi”, la premier Meloni: “Un’Italia più solida e competitiva”. Tutti i principali provvedimenti

Con l’ultimo via libera la Camera dei deputati ha detto sì alla Legge di bilancio, la cosiddetta manovra, dal valore complessivo di 22 miliardi. È la prima Legge degli ultimi anni a non fare ricorso al deficit, dunque al debito pubblico, ed a finanziarsi solamente con fondi reali.

L’obiettivo del governo di Giorgia Meloni è quello di stabilizzare i conti pubblici una volta per tutte, e provare ad uscire dalla procedura d’infrazione europea che continua a pesare sull’Italia. Il via libera ha però scatenato le opposizioni che hanno alzato in Aula i cartelli “Disastro Meloni” e “Vendesi”. “Fino a pochi anni fa questo parlamento poteva esaminare discutere, emendare e votare. – ha detto il segretario di +Europa, Riccardo Magi – Ma questo fa parte della stessa idea di democrazia che è quella che vi ha portato a 115 decreti in questa legislatura, alla 104esima questione di fiducia”.

Manovra 2026 approvata tra le proteste
La manovra è legge tra i cartelli “Disastro” e “Vendesi”, la premier Meloni: “Un’Italia più solida e competitiva”. Tutti i principali provvedimenti (ANSA FOTO) – Notizie.com

Il testo è stato licenziato con 216 voti favorevoli, 126 voti contrari e 3 astenuti. Tecnicamente, il Parlamento ha detto “sì” alla manovra entro la data limite del 31 dicembre. È stato approvato il ddl denominato Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2026 e bilancio pluriennale per il triennio 2026-2028. Tra le altre misure, è diventato strutturale il taglio dell’aliquota Irpef dal 35 al 33% per i redditi fino a 50mila euro.

La Legge di bilancio si compone di un unico articolo di 973 commi. Il saldo netto da finanziare si attesta a circa 154,3 miliardi nel 2026, 137,9 miliardi nel 2027 e 91,9 miliardi nel 2028. Complessivamente, per il 2026, la manovra prevede maggiori entrate per 10,5 miliardi e maggiori uscite per 14,6 miliardi. L’effetto complessivo è pari a un peggioramento del saldo netto da finanziare per 4,1 miliardi nel 2026.

Assicurazioni, l’aliquota dell’Rc auto salirà dal 2,5% al 12,5% per i danni al conducente

Parte delle coperture arrivano da una ulteriore stretta sulle banche. Arriveranno 605 milioni in due anni dalla stretta sulla deducibilità fiscale delle perdite accumulate. Per quanto riguarda le assicurazioni, per l’Rc auto salirà dal 2,5% al 12,5% l’aliquota per i danni al conducente per i contratti stipulati o rinnovati a decorrere dal 1 gennaio 2026. È stato inoltre introdotto un acconto pari all’85% del contributo sui premi delle assicurazioni dei veicoli e dei natanti (contributo Ssn), e si stima al riguardo un maggior gettito di circa 1,3 miliardi nel 2026.

Tra gli altri interventi di copertura, è stato introdotto il raddoppio (dallo 0,2 allo 0,4%) della Tobin tax, l’imposizione sulle transazioni finanziarie. Per quanto riguarda il capitolo imprese, sono stati recuperati 1,3 miliardi per Transizione 4.0 e 532,64 milioni per la Zes unica oltre a percentuali più alte e una proroga al 2026 per la Zes per le imprese agricole. È stato inoltre esteso su base triennale 2026-2028 l’iper-ammortamento previsto inizialmente solo per il 2026 oltre a un ampliamento della platea dei beni ammissibili. Misure anche per venire incontro al caro-materiali.

Manovra 2026 approvata tra proteste
Assicurazioni, l’aliquota dell’Rc auto salirà dal 2,5% al 12,5% per i danni al conducente (ANSA FOTO) – Notizie.com

Un’altra delle misure modificata è stata quella sull’aumento della cedolare secca sugli affitti brevi. Con le modifiche introdotte resta al 21% sul primo immobile mentre sul secondo immobile sarà al 26 per cento; dal terzo il reddito viene considerato come reddito d’impresa. Vengono poi introdotti un contributo per le spese per l’acquisto di libri scolastici per le famiglie con Isee sotto i 30mila euro; un contributo fino a 1.500 euro per il buono scuola e l’aumento a 120mila euro del valore della prima casa esclusa dal calcolo dell’Isee nelle grandi città.

Per il capitolo pensioni in primo luogo viene ampliata la platea delle imprese per le quali viene previsto il versamento del Tfr ai fondi pensione che arriverà progressivamente fino a quelle con 40 dipendenti. È stata cancellata la possibilità di utilizzare la previdenza complementare per i requisiti minimi dell’assegno pensionistico necessari per la pensione di vecchiaia anticipata. Si prevede inoltre che il silenzio assenso per l’adesione del lavoratore a un fondo di previdenza complementare scatterà non più entro sei mesi ma entro 60 giorni.

È una manovra seria e responsabile, costruita in un contesto complesso, che concentra le limitate risorse a disposizione su alcune priorità fondamentali: famiglie, lavoro, imprese e sanità. – ha commentato la premier Meloni – Abbiamo lavorato per rendere strutturali misure già avviate e per rafforzare quelle che incidono realmente sulla vita quotidiana degli italiani, mantenendo fede agli impegni assunti. Un altro passo avanti per dare certezze alla Nazione e continuare a costruire un’Italia più solida, competitiva e capace di guardare al futuro con fiducia“.

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