Influenza K verso il picco in Italia, perché l’H3N2 corre più degli altri e chi paga il prezzo più alto: “Aumentati gli accessi in pronto soccorso”

L’incidenza totale delle infezioni respiratorie acute in Italia, nell’ultima settimana, è stata pari a 17,1 casi per 1.000 assistiti (14,7 nella settimana precedente), in aumento rispetto alla settimana precedente come atteso per il periodo.

Ad incidere, stando ai dati forniti dall’Istituto superiore di sanità (Iss), è soprattutto la variante K del virus influenzale A H3N2. Sono stati stimati circa 950mila nuovi casi, con un totale dall’inizio della sorveglianza di circa 5,8 milioni di casi. L’incidenza è aumentata in tutte le fasce di età. Ma, come di consueto, maggiormente nei bambini sotto i cinque anni, con circa 50 casi per 1.000 assistiti.

A letto con influenza K
Influenza K verso il picco in Italia, perché l’H3N2 corre più degli altri e chi paga il prezzo più alto: “Aumentati gli accessi in pronto soccorso” – Notizie.com

Secondo il rapporto della sorveglianza RespiVirNet, nell’ultima settimana sia nella comunità sia nel flusso ospedaliero si registra un alto tasso di positività per influenza. Per quanto riguarda la caratterizzazione dei virus influenzali, la percentuale di virus A H3N2 risulta ampiamente maggiore rispetto ai virus A H1N1. Ad oggi nessun campione è risultato essere positivo per influenza di tipo A “non sottotipizzabile” come influenza stagionale. Il che potrebbe essere indicativo della circolazione di ceppi aviari.

I dati ci mostrano che ci stiamo avvicinando al picco dei casi, che verosimilmente verrà toccato nelle prossime settimane. Ci aspetta una circolazione sostenuta dei virus respiratori come atteso per il periodo. – ha commentato Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento di Malattie Infettive dell’Iss – Purtroppo, come segnalato da alcune Regioni, anche quest’anno all’aumento del numero di casi corrisponde un aumento nel numero di accessi al pronto soccorso e ospedalizzazioni. Soprattutto per le persone più anziane”.

L’intensità è molto alta in Veneto, provincia di Bolzano, Marche e Campania

Palamara ha ricordato che soprattutto in questi giorni in cui le occasioni di incontro e di convivialità possono favorire la trasmissione dei virus respiratori. Alcune semplici precauzioni sono utili a ridurre il rischio di contagio, dall’areazione dei locali al lavaggio delle mani. Le analisi di sequenziamento in corso dall’inizio della sorveglianza evidenziano che tra I ceppi di virus influenzale A H3N2 attualmente circolanti in Italia il subclade K è nettamente prevalente.

L’intensità è molto alta in Veneto, provincia di Bolzano, Marche e Campania. Alta in Sicilia, Piemonte, Emilia Romagna, Lazio e Abruzzo. Media in Val d’Aosta, Lombardia, Toscana e Puglia e bassa in tutte le altre. Durante la settimana sono stati segnalati, attraverso il portale RespiVirNet, 3.744 campioni clinici ricevuti dai diversi laboratori afferenti alla rete.

 

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Dalle analisi effettuate 1654 (44,2%) sono risultati positivi al virus influenzale, 120 (3,2%) sono risultati positivi per Vrs, 80 (2,1%) per SARS-CoV-2. I rimanenti sono risultati positivi per altri virus respiratori: 199 (5,3%) Rhinovirus, 83 (2,2%) Coronavirus umani diversi da SARS-CoV-2, 56 (1,5%) Adenovirus, 38 (1,0%) virus Parainfluenzali, 10 Bocavirus e 8 Metapneumovirus.

I dati della sorveglianza degli accessi al pronto soccorso riferiti da alcune regioni (Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo e Sicilia), aggiornati alla settimana 50 del 2025 (8-14 dicembre), evidenziano un aumento sia degli accessi sia delle ospedalizzazioni per sindromi respiratorie rispetto alla stessa settimana della stagione precedente.

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