Sparizione di Emanuela Orlandi, ci sono due nuove piste investigative: perché è stata secretata l’audizione dell’agente dei servizi segreti

Due nuove piste investigative — una quasi interamente secretata — emergono nel caso di Emanuela Orlandi, mentre proseguono gli scavi alla Casa del Jazz.

Due nuove piste investigative, di cui una secretata, nel caso della sparizione a Roma di Emanuela Orlandi. Sparizione che, ricordiamo, è avvenuta il 22 giugno 1983, mentre la ragazza rientrava a casa dopo le lezioni di musica.

Sit-in per la sparizione di Emanuela Orlandi
Sparizione di Emanuela Orlandi, ci sono due nuove piste investigative: perché è stata secretata l’audizione dell’agente dei servizi segreti (ANSA FOTO) – Notizie.com

Mentre si attendono novità dagli scavi in corso sotto la Casa del Jazz di Roma, struttura confiscata ad un boss della Banda della Magliana, due nuovi nomi compaiono per la prima volta negli atti ufficiali di chi è alla ricerca della verità s alla sparizione della cittadina vaticana. Il primo è quello di Claudio Martufi, all’epoca della scomparsa di Emanuela Orlandi agente del raggruppamento Sisde di Roma.

Martufi è stato convocato nelle scorse ore dalla Commissione bicamerale di inchiesta sulle scomparse di Mirella Gregori e della stessa Orlandi, presieduta dal senatore Andrea De Priamo. L’uomo ha richiesto la quasi integrale secretazione della sua audizione. Martufi, figura mai emersa prima, è stato rintracciato proprio dalla Commissione. Sarebbe stato colui che per primo, tra le forze investigative, salì in casa Orlandi dopo la scomparsa. Con Martufi c’era Giulio Gangi, anche lui allora giovane collaboratore del Sisde.

Chi è Mario Meneguzzi e perché seguì le trattative?

Il secondo nome è quello di Mario Meneguzzi, zio di Emanuela, defunto anni fa. Meneguzzi sarebbe entrato nei fascicoli della Procura della Repubblica di Roma, che continua ad indagare sulla scomparsa di Emanuela. Ciò che è emerso in queste ore è che nell’aprile del 2024 gli investigatori, coordinati dal pm Stefano Luciani, si sarebbero recati ella villetta di Torano, in provincia di Rieti, di Meneguzzi, per una perquisizione.

A perquisire la casa sono stati i carabinieri del Nucleo Investigativo del comando provinciale di Roma. Si sono presentati nella villa a poco meno di cento chilometri dalla Capitale. Nel decreto i magistrati hanno precisato che quella non è l’unica ipotesi al vaglio. Un passaggio che certifica l’esistenza di piste investigative multiple, sviluppate in parallelo.

Pietro Orlandi, fratello di Emanuela
Pietro Orlandi, fratello di Emanuela (ANSA FOTO) – Notizie.com

Ma chi è Meneguzzi? Lo zio di Emanuela è stato una figura centrale nella trattativa con i presunti rapitori. Ovvero con soggetti che, nei mesi successivi alla scomparsa della cittadina vaticana telefonavano a casa di Ercole Orlandi, padre della ragazza ed ex dipendente della Prefettura della Casa Pontificia, morto nel 2004.

Che la Procura abbia aperto un fascicolo e abbia voluto fare un approfondimento lo trovo più che legittimo – ha detto l’avvocato Laura Sgrò, legale della famiglia di Emanuela – visto che era stata aperta un’indagine e che si era fatto tanto clamore su questa cosa. Ciò che non capisco è perché se ne riparli un anno e mezzo dopo come se fossero cose attuali. Il nostro avviso è che continuare a riproporre piste, che sono state nuovamente verificate dalla Procura, non è altro che un modo per allontanare dalla verità. E per cercare di depistare quelli che la verità vogliono cercarla davvero e, a questo punto, temo siano in pochi”.

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