Il progetto di pacificazione per l’Ucraina corre tra pressioni diplomatiche, equilibri geopolitici e fragilità interne. L’Europa teme un accordo che potrebbe riscrivere la sicurezza del continente.
Il piano di pace del presidente Usa Donald Trump per l’Ucraina ha scatenato una valanga di dibattiti diplomatici. E ci sono ancora ostacoli importanti da superare. Gli Usa stanno comunque spingendo per porre fine ai combattimenti tra Russia e Ucraina. 
La proposta presentata a Kiev la scorsa settimana era orientata verso la Russia, ma l’Ucraina e altri Paesi europei hanno presentato una serie di controproposte. Il piano in 28 punti prevede la cessione dell’intera regione orientale del Donbass alla Russia, che ha invaso il suo vicino nel febbraio 2022. Il piano imporrebbe inoltre un limite di 600mila unità alle Forze armate ucraine e impedirebbe a Kiev o a qualsiasi altro nuovo membro di entrare nella Nato.
Da parte sua, la Russia si impegnerebbe a non attaccare l’Ucraina e incorrerebbe in sanzioni in caso di violazione. Il conflitto tra Russia e Ucraina ha attraversato quasi quattro anni di fallimenti nei piani di pace, nei progetti e nei vertici di alto livello. Nel corso di quest’ultima ondata di diplomazia, funzionari americani, europei, russi e ucraini cercano di plasmare l’esito del conflitto più mortale in Europa dalla Seconda guerra mondiale.
Il piano escluderebbe inoltre la presenza di truppe Nato in Ucraina
“Penso che ci stiamo avvicinando molto a un accordo“, ha detto il presidente Trump durante la cerimonia annuale di grazia per i tacchini alla Casa bianca. Il piano escluderebbe inoltre la presenza di truppe Nato in Ucraina e non impegnerebbe gli Stati Uniti o le nazioni europee a difendere l’Ucraina in caso di un nuovo attacco russo. L’Europa per il momento vorrebbe lasciare aperta la questione della futura adesione alla Nato e rinviare le discussioni sulle concessioni territoriali a dopo un cessate il fuoco.
“Non possono esserci limitazioni alle forze armate ucraine. Ciò renderebbe il Paese vulnerabile a futuri attacchi. Quindi comprometterebbero anche la sicurezza europea“, ha dichiarato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Funzionari statunitensi e ucraini si sono incontrati domenica a Ginevra, in Svizzera. Entrambe le parti hanno definito i colloqui costruttivi e hanno promesso di elaborare un piano di pace rivisto. 
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che “la diplomazia è stata rinvigorita”. Gli alleati dell’Ucraina che si sono impegnati a sottoscrivere e garantire qualsiasi cessate il fuoco. Circa 20 Paesi della coalizione hanno accettato di unirsi a una forza di rassicurazione post-cessate il fuoco. Il piano prevede che gli alleati europei addestrino le truppe ucraine e forniscano supporto marittimo e aereo. Ma fa affidamento sulla forza militare statunitense come garanzia di sicurezza.
L’ultimo impulso alla pace arriva mentre gli ucraini sono esausti dopo quasi quattro anni di guerra, con le città e le infrastrutture energetiche del Paese colpite da missili e droni russi. Sia la Russia sia l’Ucraina hanno subito centinaia di migliaia di morti e feriti. Lungo la linea del fronte Mosca sta ottenendo lenti progressi e a un costo umano enorme.
L’Alta rappresentante per la politica estera dell’Unione europea Kaja Kallas ha affermato che le sanzioni sul petrolio e il gas russi stanno iniziando a fare effetto. Mettendo Mosca sotto pressione. Ci sono anche seri problemi interni per Zelensky, alle prese con uno scandalo di corruzione nella sua amministrazione. E per Trump, che deve occuparsi delle spaccature all’interno del suo movimento Maga.





