Addio ad Ornella Vanoni, signora della canzone italiana: ecco come con la voce ha attraversato sei decenni e reinventato la musica d’autore

Dalla scuola di Strehler alle canzoni della mala, dalle rivoluzioni del jazz ai palchi di Sanremo. Ornella Vanoni lascia un’eredità artistica monumentale, fatta di ironia e fragilità.

L’ultima apparizione in tv è stata a Che tempo che fa il 2 novembre scorso. Elegantissima in grigio chiaro, Ornella Vanoni si era presentata con una corona di fiori. Aveva ironizzato con Fabio Fazio sull’invito nel giorno della ricorrenza per i morti.

Addio ad Ornella Vanoni, morta oggi
Addio ad Ornella Vanoni, signora della canzone italiana: ecco come con la voce ha attraversato sei decenni e reinventato la musica d’autore (ANSA FOTO)- Notizie.com

Sei in grande forma“, le aveva detto Fazio. “Sembra. – aveva risposto la cantanteSono stata male. Tu mi trovi in forma ma fingo, recitato la parte ma sto malissimo. Ma io nella vita sono una persona seria ho fatto cose importanti perché’ devo far sempre ridere qua?“, aveva poi scherzato congedandosi dal pubblico.

Ornella Vanoni è scomparsa all’età di 91 anni. Nata a Milano, considerata tra le maggiori interpreti della musica leggera italiana, è stata una delle artiste italiane dalla carriera più longeva. Inizia a lavorare nel 1956 (come attrice in Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello dopo avere studiato all’Accademia di arte drammatica del Piccolo Teatro di Giorgio Strehler del quale è diventata allieva prediletta e compagna). Nel 1957 il debutto canoro con le canzoni della mala, brani che traggono spunto da antiche ballate dialettali e raccontano storie di poliziotti e malfattori.

Ornella Vanoni: uno stile interpretativo unico e sofisticato

Dopo gli esordi, il suo stile interpretativo unico e sofisticato le consente di attraversare un repertorio che comprende il pop d’autore, la bossa nova (da ricordare l’album La voglia la pazzia l’incoscienza l’allegria realizzato con Toquinho e Vinicius de Moraes) e il jazz che la porta a collaborare con musicisti del calibro di George Benson, Michael Brecker e Randy Brecker, solo per citarne alcuni. E a vendere oltre 55 milioni di dischi con i suoi 112 lavori pubblicati, tra album, Ep e raccolte, con autori che Portano il nome di Dario Fo, Paolo Conte, Fabrizio De Andrè, Ivano Fossati, Lucio Dalla, Franco Califano, Mogol, Renato Zero e Riccardo Cocciante.

Nel 1960 Vanoni incontra Gino Paoli con il quale nasce un’intensa stria d’amore che va di pari passo con la collaborazione artistica: basti citare l’indimenticabile Senza fine. Nonostante l’amore per Paoli, la cantante sposa l’impresario teatrale Lucio Ardenzi da cui si separa ancor prima che nasca il figlio Cristiano. Non a caso, il suo primo 45 giri di grande successo commerciale è Cercami dedicato proprio a Paoli.

Addio ad Ornella Vanoni
Ornella Vanoni: uno stile interpretativo unico e sofisticato (ANSA FOTO)- Notizie.com

Mentre prosegue anche l’impegno teatrale (tra gli altri, è Rosetta in Rugantino di Garinei e Giovannini), arriva la prima (di otto) partecipazione al Festival di Sanremo: nel 1965, con Abbracciami forte. Seguono quelle nel 1966 (Io ti darò di più), nel 1967 (La musica è finita), nel 1968 (Casa bianca), nel 1970 (Eternità), nel 1989 (Io come farò), nel 1999 (Alberi, con Enzo Gragnaniello) e nel 2018 (Imparare ad amarsi, con Bungaro e Pacifico). Nonostante tutti i Festival, i suoi maggiori successi discografici sono altri: Una ragione di più (1969), L’appuntamento (1970), Domani è un altro giorno (1971), Più (1976, con Gepy).

Con la televisione, Ornella Vanoni è impegnata negli anni come conduttrice, prima donna o ospite fissa: da Giardino d’inverno a Studio Uno, da Senza rete a Serata d’onore, da Fatti e fattacci a Risatissima. È anche giudice in Star Academy e Amici Celebrities. Nella carriera sessantennale non manca nemmeno il cinema dal primo Romolo e Remo di Sergio Corbucci del 1961 all’ultimo 7 donne e un mistero di Alessandro Genovesi del 2021. L’abbiamo vista anche nello sceneggiato Il mulino del Po di Sandro Bolchi e, in un cameo, nella fiction di Rai1 La Compagnia del Cigno di Ivan Cotroneo. Tra i premi assegnati a Ornella Vanoni ce ne sono tre del Club Tenco (due Premi e una Targa) e due volte il Premio Lunezia.

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