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Politica

Un Piano Mattei per Gaza? L’idea di Giorgia Meloni per il Medio Oriente: ipotesi strumento italiano per la ricostruzione

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Francesco Ferrigno

La lunghissima giornata dedicata alla pace a Gaza ha visto tra i protagonisti anche la premier Giorgia Meloni. La presidente potrebbe mettere sul tavolo la strategia italiana per la ricostruzione.

Ora si apre una nuova fase. Consolidare il cessate il fuoco e dare piena attuazione all’accordo per costruire un futuro di pace e stabilità duratura. L’Italia continuerà a sostenere con convinzione questo percorso. Nella consapevolezza che la pace si costruisce con i fatti, non con le parole”.

Un Piano Mattei per Gaza? L’idea di Giorgia Meloni per il Medio Oriente: ipotesi strumento italiano per la ricostruzione (ANSA FOTO) – Notizie.com

Sono state queste le parole della premier italiana Giorgia Meloni, giunta questa mattina all’aeroporto internazionale di Sharm el Sheikh in Egitto per partecipare alla cerimonia di firma del Piano di pace per il Medio Oriente. La presidente si è recata all’International convention center. Qui ha avuto luogo la lunga cerimonia di firma alla quale ha preso parte anche il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il principale fautore dell’accordo tra Israele ed Hamas.

La giornata è stata scandita dal rilascio degli ostaggi israeliani rapiti da Hamas il 7 ottobre 2023. E dei prigionieri palestinesi catturati da Israele nel corso dei due anni di guerra nella Striscia di Gaza. Prima dell’arrivo di Trump Meloni ha tenuto una serie di bilaterali con i diversi leader presenti a Sharm el Sheikh. A partire dal presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi. Il Cairo ha fatto sapere che “Al Sisi ha elogiato lo sviluppo delle relazioni tra Egitto e Italia. Sottolineando l’importanza di continuare a rafforzare i rapporti bilaterali in vari settori”.

I bilaterali di Meloni: stabilizzazione, ricostruzione e sviluppo

Sul tavolo, infatti, le questioni politiche, commerciali ed economiche. Meloni ha dialogato con Al Sisi anche dell’impegno “dell’Italia a contribuire alla stabilizzazione, ricostruzione e sviluppo della Striscia di Gaza. E al rilancio di un processo politico verso un quadro di pace, sicurezza e stabilità in Medio Oriente basato sulla soluzione dei due Stati”. Come ha informato Palazzo Chigi, inoltre, è stato fatto il punto sulla realizzazione dei progetti del Piano Mattei nei settori della formazione, dell’energia e dell’agricoltura sostenibile.

Ma è possibile che il Piano Mattei che l’Italia ha ideato per i Paesi africani possa costituire una base per la ricostruzione della Striscia di Gaza? L’iniziativa che prende il nome dal fondatore di Eni Enrico Mattei, riguarda lo sviluppo economico dei Paesi d’origine dei flussi migratori. Allo stesso tempo il governo tende ad assicurarsi energia proveniente da gas e rinnovabili e rafforzala propria presenza geopolitica.

I bilaterali di Meloni: stabilizzazione, ricostruzione e sviluppo (ANSA FOTO) – Notizie.com

Al momento sono in corso progetti pilota in otto Paesi africani, tra cui Tunisia e lo stesso Egitto. Il Cairo e Roma hanno un ruolo chiave nella stabilità del Mediterraneo, anche per bilanciare la presenza di Cina e Russia. Senza contare che l’Egitto confina proprio con la Striscia ed è perciò considerato un Paese centrale sia per l’Africa sia per le tensioni in Medio Oriente. Meloni ha più detto di poter estendere il Piano Mattei all’intero Mediterraneo allargato. Lo strumento di cooperazione è per sua natura flessibile, tanto più che Gaza avrà necessità di sviluppo, nuove infrastrutture e impianti.

PER APPROFONDIRE: Perché anche Giorgia Meloni è tra i leader “convocati” per la firma dell’accordo su Gaza: la risposta della premier italiana

L’idea che la premier Meloni potrebbe portare avanti è quella di usare la medesima logica del Piano italiano per l’Africa per attuare una ricostruzione sostenibile, di certo lontana dal sogno di Trump di fare di Gaza la riviera del Medio Oriente, ma che creerebbe grandi opportunità per le aziende italiane. Per attuare il Piano, bisognerà certamente passare per il vaglio degli Stati Uniti e per quello dei Paesi arabi, che dovrebbero essere i principali finanziatori della rinascita della Striscia.

Non è un caso che proprio oggi a Piazza Affari in cima al listino principale c’era Buzzi, il grande produttore di materiali da costruzione. A mettere le ali a queste aziende proprio l’accordo di pace in Medio Oriente.

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Francesco Ferrigno