Un plico contenente un proiettile è stato consegnato durante la Santa Messa a don Maurizio Patriciello, parroco anticamorra di Caivano. Ecco tutti i dettagli.
“I ‘terroristi’ che ieri sera hanno seminato il panico a Caivano erano tutti giovanissimi. Ragazzi, nel nome di Dio, fermatevi. Benedico tutti. Tutti. Anche chi si illude di vivere a sbafo sulla pelle della povera gente. Anche chi, ieri sera, ha spento il sorriso e riacceso la paura sul volto dei nostri bambini”.
Scriveva così, poche ore prima di celebrare la Santa Messa nella parrocchia di San Paolo Apostolo a Caivano, non lontano da Napoli, don Maurizio Patriciello. Il parroco, come suo solito, si era scagliato contro la criminalità che imperversa nell’area. Nel dettaglio, in alcune strade del tristemente noto Parco Verde, era avvenuta una cosiddetta “stesa”. Un gruppo di persone, a bordo di scooter, avevano esploso in aria più colpi d’arma da fuoco.
Si tratta di una strategia della criminalità organizzata per lanciare un segnale di predominio del territorio, e per incutere terrore nei residenti e nei gruppi rivali. A quella stesa, e alle parole di ferma condanna di don Maurizio, questa mattina è seguito un episodio che riporta alla mente gli anni più bui delle guerre di camorra in Campania. Durante la celebrazione della Santa Messa, un uomo in fila per ricevere la comunione, ha consegnato nelle mani di Patriciello un plico.
Proiettile a don Patriciello, Meloni: “Un gesto vigliacco e criminale”
All’interno del pacco un proiettile calibro 9×21. L’uomo, un pregiudicato, è stato immediatamente bloccato dagli uomini della scorta del sacerdote e da una pattuglia di carabinieri presenti all’esterno della Chiesa di San Paolo Apostolo. È stato condotto presso la compagnia dei militari di Caivano, dove si trova tuttora in attesa di accertamenti. L’uomo è poi stato arrestato. Si tratta del 75enne Vittorio De Luca, accusato di atti persecutori aggravati dal metodo mafioso. Già lo scorso anno era stato fermato mentre aveva un coltello in tasca e cercava di avvicinarsi a don Patriciello al termine della messa. Si tratta del suocero del capoclan Domenico Ciccarelli, alias Caciotta, attualmente in carcere.
Il tentativo di intimidazione ha gettato nel panico i presenti in chiesa, ed ha scatenato un coro unanime di condanna. “Un gesto vigliacco e criminale, compiuto nel luogo e nel momento più sacro, che non intimidirà chi, come don Patriciello, rappresenta coraggio e dedizione a favore della comunità e della legalità”, ha fatto sapere la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Alla premier don Maurizio si era rivolto per risollevare le sorti della cittadina alle porte di Napoli dopo gli stupri su due bambine. Il governo si era mosso stanziando fondi per opere e sicurezza.
Ieri è stato inaugurato a Caivano Un amore di gioco, un parco giochi inclusivo, nel cuore del Parco Verde, sostenuto da associazioni e imprenditoria locale. “Famiglie, bambini, associazioni: venite a vivere un parco di felicità. Perché ogni bambini ha diritto a giocare, sorridere e vivere la bellezza dell’inclusione”, si leggeva nella locandina. Pochissime ore dopo, a pochissima distanza, ragazzini armati hanno terrorizzato l’intero quartiere.
Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha sentito al telefono don Maurizio Patriciello per esprimergli la propria solidarietà, preannunciando una visita a breve a Caivano. Già da oggi, gli operatori della polizia di stato e dei Carabinieri hanno inviato pattuglie aggiuntive per presidiare il Parco Verde. Inoltre, è stata disposta l’intensificazione delle misure di tutela nei confronti di don Patriciello. Domani si terrà una riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica focalizzata sugli episodi di Parco Verde.
La scorta a don Maurizio dopo l’esplosione di un ordigno
Il prefetto di Napoli Michele di Bari ha sottolineato che “quanto accaduto non fermerà il vasto programma di riqualificazione delle periferie per assicurare tranquillità, dignità e sicurezza”. Il deputato di deputato di Alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli ha parlato di “una gravissima sfida allo Stato” e del fatto che “bisogna continuare con azioni concrete, non bastano annunci e proclami, servire agire con determinazione e senza esitazioni”.
A don Maurizio Patriciello la scorta è stata assegnata dopo l’esplosione di un ordigno davanti all’ingresso della parrocchia nel marzo del 2022. Gli agenti accompagnano il sacerdote in ogni momento pubblico, monitorando spostamenti e gestendo i rischi diretti. Nonostante la protezione, più volte don Maurizio è stato oggetto di minacce con altri ordigni, cartelli, scritte e contestazioni da parte di persone riconducibili a clan dell’area. A giugno dello scorso anno poi, il primo episodio di cui è stato protagonista De Luca, arrestato oggi.