Il rapimento e tutto ciò che ruota attorno alla vicenda del 17enne Gaetano Nicosia in Sicilia restano ancora avvolti nel mistero. Ecco le parole del procuratore capo di Ragusa.
“È stato liberato e si è presentato in Commissariato”. Sono questi i punti fermi su cui si sta basando il lavoro delle autorità per chiarire i contorni, ancora avvolti nel mistero, del rapimento del 17enne Gaetano Nicosia. 
Il sequestro è avvenuto a Vittoria, non lontano da Ragusa, nella serata di giovedì 25 settembre e, dopo un’intera giornata di ricerche a tappeto, il ragazzo si è presentato ieri, venerdì 26 settembre, presso gli uffici del locale Commissariato di Ps. Per fare il punto della situazione il procuratore capo di Ragusa Francesco Puleio ha convocato questa mattina una conferenza stampa. Ciò che ne è emerso è che Procura e forze dell’ordine stanno mantenendo il massimo riserbo su molte delle piste seguite.
“Il ragazzo è stato liberato – ha puntualizzato Puleio – e si è presentato in Commissariato. Le sue condizioni sono buone ed ha fornito delle indicazioni che stiamo verificando. Non posso dire quali piste stiamo battendo, ma al momento non ci sono elementi che ci potrebbero far pensare ad un sequestro a scopo estorsivo”. Gaetano, infatti, è figlio di un noto commerciante di prodotti ortofrutticoli, e una delle prime ipotesi era stata quella del rapimento con richiesta di riscatto.
Sequestro di Gaetano Nicosia, Puleio: “Stiamo verificando altre immagini”
Confermate dalla Procura poi le modalità del rapimento. Quattro persone giunte su due auto diverse hanno raggiunto il gruppo di amici di cui faceva parte il 17enne, prelevandolo e portandolo via. “Dalle telecamere – ha aggiunto il procuratore capo – si vedono due autovetture in uscita da Vittoria. Ora stiamo verificando altre immagini allo scopo di stabilire la destinazione finale”. L’obiettivo è quello di stringere il cerchio attorno ai malviventi, e di scoprire il reale motivo per il quale è stato sequestrato Gaetano Nicosia.
Per ventiquattr’ore tutte le forze dell’ordine, coordinate dalla Procura, sono state impegnate nelle ricerche del ragazzo che alla fine, accompagnato in auto da un amico, si è presentato in Commissariato. 
Più precisamente, il giovane stava camminando verso casa quando un amico lo ha riconosciuto, lo ha accolto nella sua auto e accompagnato in Commissariato. I pm stanno ascoltando altri testimoni dopo aver raccolto per tutta la notte le parole e il racconto del giovane. A lanciare l’allarme erano stati proprio gli amici che si trovavano con Gaetano al momento del rapimento: il sequestro è avvenuto davanti ai loro occhi.
“La realtà economico sociale di questo territorio – ha concluso Francesco Puleio – richiede una presenza maggiore di uomini, sia nell’organico delle forze di polizia sia in quello della Procura. Abbiamo dei carichi di lavoro insostenibili a cui si riesce a fare fronte con sforzo e abnegazione, ma queste condizioni non possono persistere a tempo indeterminato”.





