Global sumud flotilla, ore ad alta tensione: “Potenziale attacco violento su larga scala contro di noi”. Medici senza frontiere lascia Gaza City

In questi minuti sul canale Telegram della Global sumud flotilla è stato diramato l’allarme. Sarebbero giunte informazioni in merito ad un attacco imminente contro la missione.

Credible intelligence of a potential large-scale, violent attack”. Ovvero, informazioni attendibili relative a un potenziale attacco violento su larga scala. A scriverlo sono stati pochi minuti fa i responsabili della Global sumud flotilla.

Il personale di Medici senza frontiere lascia Gaza City
Global sumud flotilla, ore ad alta tensione: “Potenziale attacco violento su larga scala contro di noi”. Medici senza frontiere lascia Gaza City (MSF FOTO) – Notizie.com

La missione umanitaria internazionale ha come obiettivo rompere il blocco navale imposto da Israele per portare aiuti alla popolazione della Striscia di Gaza. Le imbarcazioni provengono da diversi Paesi del Mediterraneo, compresi Italia, Spagna, Grecia e Tunisia e, dopo diverse tappe, adesso stanno facendo rotta verso Gaza. A bordo ci sono attivisti, giornalisti ed esponenti politici tra cui quattro parlamentari italiani.

La situazione è assai complessa. Nei giorni scorsi sono giunti appelli da parte degli esponenti del governo italiano di utilizzare canali legali per portare aiuti. Oggi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha chiesto alla Flotilla di affidare i beni raccolti al Patriarcato latino di Gerusalemme affinché siano consegnati a Gaza e di non mettere a rischio la propria incolumità. Dalla Gsf hanno fatto sapere che la rotta non cambierà, ma una rappresentante sta rientrando in Italia per avviare un dialogo con le istituzioni.

Flotilla, l’allarme: “Chiediamo ai governi di intervenire immediatamente”

Tra le imbarcazioni, però, la tensione è palpabile. Italia e Spagna hanno inviato, a distanza di sicurezza, due imbarcazioni militari, la fregata Alpino e la nave Cartagena, con l’unico obiettivo di intervenire per operazioni di soccorso. La decisione dei governi è stata presa dopo alcuni attacchi subiti dalla Flotilla portati avanti con droni di provenienza sconosciuta ma ricondotti dagli attivisti ad una strategia di Israele per bloccare le imbarcazioni.

Nelle scorse ore poi, sul canale Telegram della Gsf è stato diffuso un nuovo messaggio. “Abbiamo tenuto una conferenza stampa d’emergenza in risposta a informazioni attendibili relative a un potenziale attacco violento su larga scala contro la nostra pacifica flottiglia umanitaria. – si legge – Gli avvertimenti indicano che Israele avrebbe potuto usare armi contro di noi. Il nostro team legale e i partecipanti chiedono ai governi e agli organismi internazionali di intervenire immediatamente e garantire il nostro passaggio in sicurezza”.

Una nave della Global sumud flotilla
Flotilla, l’allarme: “Chiediamo ai governi di intervenire immediatamente” (ANSA FOTO) – Notizie.com

Yasmine Acar del comitato direttivo della Flotilla ha aggiunto: “Esorto ogni giornalista, ogni redazione, ogni organo di informazione a non amplificare come fatti le affermazioni israeliane non verificate. Chiedete prove. Esigete responsabilità, perché ciò che stampate, ciò che trasmettete, può fare la differenza tra la vita e la morte“.

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Intanto anche da Gaza non giungono buone notizie. L’organizzazione internazionale Medici senza frontiere ha sospeso le attività a Gaza City. Ciò “a causa dell’incessante offensiva israeliana e del rapido deterioramento della situazione di sicurezza, tra continui attacchi aerei e l’avanzata dei carri armati a meno di un chilometro dalle strutture sanitarie di Msf. L’intensificarsi degli attacchi delle forze israeliane ha creato un livello di rischio inaccettabile per il personale”.

Msf ha fatto sapere che a Gaza City ci sono ancora centinaia di migliaia di persone che non possono lasciare la città. “Non abbiamo avuto altra scelta che interrompere le nostre attività. Le nostre cliniche sono circondate dalle forze israeliane. – ha detto Jacob Granger, coordinatore delle emergenzeQuesta è l’ultima cosa che avremmo voluto. I bisogni a Gaza City sono enormi e le persone più vulnerabili, i neonati in terapia intensiva, i feriti gravi e i malati terminali, non possono muoversi. Sono in grave pericolo”.

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