Delitto di Garlasco: chi è Mario Venditti, il pm indagato dopo aver archiviato Andrea Sempio in 21 giorni. “Avrei potuto metterci 21 secondi”

Delitto di Garlasco: una nuova lunga giornata per le parti coinvolte nella nuova inchiesta e una svolta inattesa. Indagato l’ex procuratore di Pavia; prorogato l’incidente probatorio di settanta giorni.

Nel corso di un’intervista andata in onda nei mesi scorsi, a Mario Venditti, ex procuratore di Pavia, era stato chiesto perché avesse chiesto l’archiviazione della posizione di Andrea Sempio solo dopo 21 giorni. La risposta era stata: “Avrei potuto impiegarci anche 21 minuti o 21 secondi”.

Mario Venditti, ex procuratore di Pavia, indagato per corruzione
Delitto di Garlasco: chi è Mario Venditti, il pm indagato dopo aver archiviato Andrea Sempio in 21 giorni. “Avrei potuto metterci 21 secondi” (ANSA FOTO) – Notizie.com

Secondo l’ex pm, oggi in pensione, negli atti del delitto di Garlasco, nelle intercettazioni, nelle testimonianze, nella vicenda dell’ormai famoso scontrino del parcheggio, nelle presunte nuove prove scientifiche, non c’erano elementi a carico di Sempio (amico di Marco, fratello di Chiara Poggi, vittima del delitto di Garlasco oggi nuovamente indagato per concorso in omicidio), nessun grave indizio. E che per questo motivo nel 2020 nel giro di 21 giorni, chiese ed ottenne l’archiviazione del secondo fascicolo aperto sulla base di atti investigativi provenienti da Milano.

Il secondo, appunto, poiché Venditti aveva fatto lo stesso nel 2017, sempre per assenza di prove a suo carico. La realtà, secondo quanto stanno ipotizzando gli ex colleghi della Procura di Brescia, sarebbe ben diversa. Mario Venditti è ora indagato per corruzione in atti giudiziari. Domenico Aiello, legale del’ex procuratore, ha scritto al Ministro della Giustizia Carlo Nordio: Spero vi sia dell’altro materiale di indagine che giustifichi una simile aggressione, con un massiccio impiego di risorse e di uomini sul territorio, nei confronti di un incensurato servitore dello Stato”.

L’appunto attribuito al padre di Sempio: “Venditti gip archivia x 20 30 euro”

Quel decreto di perquisizione e di sequestro all’alba di oggi ha interessato, oltre Venditti, altre otto persone tra carabinieri in congedo all’epoca dei fatti in forze alla polizia giudiziaria, e parenti di Andrea Sempio. Il documento è basato su un “pizzino” ritrovato a maggio in casa dei genitori di Andrea: “Venditti gip archivia x 20 30 euro”. Ma non solo. Secondo l’autorità giudiziaria bresciana Venditti non avrebbe approfondito intercettazioni e contatti opachi pur raccolti in quei giorni del 2017. E ancora: sarebbero emerse movimentazioni anomale sui conti dei Sempio prima della richiesta di archiviazione del marzo di quell’anno.

Ma chi è Mario Venditti? In pensione dal luglio 2023, è stato pm antimafia a Milano per anni, poi aggiunto e procuratore facente funzione a Pavia. 72 anni, nato a Benevento, si è occupato di importanti inchieste sui clan della ‘ndrangheta. A Pavia, tra i casi più noti di cui si è occupato, c’è quello del piccolo Eitan, l’unico sopravvissuto alla tragedia della funivia del Mottarone. Ha coordinato anche le indagini su Massimo Adriatici, l’ex assessore leghista di Voghera, che sparò e uccise, intervenendo davanti ad un bar, Youns El Boussettaoui. Nel giugno dello scorso anno, non più magistrato dopo il pensionamento, è andato a ricoprire il ruolo di presidente del Casinò di Campione.

Mario Venditti, ex procuratore di Pavia
L’appunto attribuito al padre di Sempio: “Venditti gip archivia x 20 30 euro” (ANSA FOTO) – Notizie.com

Di rilievo poi, il contesto della seconda indagine che Venditti ha chiesto di archiviare su Garlasco. Sulla sua scrivania il 9 luglio 2020 era giunto un corposo fascicolo trasmessogli da Alberto Nobili, ex pm antimafia ed antiterrorismo Alberto Nobili, ora anch’egli in pensione. Nel dossier c’erano degli accertamenti del Nucleo investigativo dei carabinieri di Milano che riguardavano una “rilettura” delle indagini sul delitto di Garlasco. In quelle pagine c’era già l’ormai nota impronta papillare 33, alla base anche della nuova inchiesta della Procura di Pavia.

Nobili a sua volta aveva aperto il fascicolo dopo una denuncia di un’avvocata di Alberto Stasi (allora fidanzato di Chiara Poggi, unico condannato in via definitiva nel 2025 per l’omicidio) la legale Giada Bocellari, che lamentava di essere stata pedinata durante indagini difensive. Nobili investì i carabinieri di indagare. Secondo i militari erano “emersi alcuni elementi non sottoposti mai all’attenzione dell’autorità giudiziaria” e che aprivano una “riflessione sul costrutto probatorio”.

La legale di Andrea Sempio: “Si chiarirà questa storia assurda”

21 giorni dopo la trasmissione del fascicolo, il 30 luglio 2020, dopo che Venditti solo il giorno prima aveva chiesto l’archiviazione, il gip pavese Pasquale Villani accolse l’istanza. Archiviò tutto scrivendo che “non sono emersi elementi utili per l’identificazione” di altri “responsabili” dell’omicidio, dopo la “condanna definitiva” del 2015 di Stasi.

Andrea Sempio sta bene e dice che si chiarirà presto questa storia assurda”, ha detto Angela Taccia, uno dei due legali dell’uomo. I genitori di Sempio si sono recati a Pavia, sentiti dagli investigatori della guardia di finanza per corruzione in atti giudiziari. Dalla loro casa, dove da alcuni mesi è tornato a vivere lo stesso Andrea, sono stati acquisti materiale cartaceo, un grosso pc e un telefonino comprato da poco.

Angela Taccia, legale di Andrea Sempio
La legale di Andrea Sempio: “Si chiarirà questa storia assurda” (ANSA FOTO) – Notizie.com

Intanto, vanno avanti anche le indagini del filone principale. Oggi la gip di Pavia Daniela Garlaschelli ha accolto la richiesta di proroga dell’incidente probatorio. I periti avranno altri settanta giorni per concludere gli accertamenti. Al lavoro ci sono la genetista Denise Albani, l’esperto dattiloscopico Domenico Marchigiani e Giovanni Di Censo, che si occuperà delle impronte sulle paradesive e di quelle trovate sul pacco di cereali e sul sacchetto della spazzatura, se saranno ritenute utilizzabili.

Gli accertamenti non riguarderanno l’impronta 33, individuata su una parete delle scale che portano al seminterrato nella villetta di via Pascoli e attribuita dagli inquirenti ad Andrea Sempio. L’impressione è che la Procura di Pavia voglia portare il tema dell’impronta davanti alla Corte d’Assise in un procedimento a carico di Sempio. Le parti sono state convocate nuovamente il prossimo 18 dicembre. C’è da sciogliere il nodo principale relativo ai due profili di dna trovati sulle unghie della vittima.

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