Una serie di attacchi alla Global Sumund Flotilla in acque internazionali a Sud di Creta hanno animato il dibattito politico delle ultime ore.
A bordo della spedizione che ha come obiettivo sfondare il blocco di Israele e portare gli aiuti umanitari a Gaza, ci sono anche i parlamentari italiani. Il ministro della Difesa ha annunciato l’invio di una fregata italiana per eventuali soccorsi.
Droni, bombe sonore, oggetti non identificati, spray urticanti. Tutto questo è arrivato nel corso della notte tra martedì 23 e mercoledì 24 settembre all’indirizzo delle imbarcazioni Zefiro, Morgana e Taigete, che fanno parte dell’enorme flotilla, formata da cinquanta navi dirette sulla Striscia di Gaza.
Maria Elena Delia, portavoce italiana a bordo della Morgana, sui social ha denunciato una “violazione gravissima”, avvenuta “nella più totale illegalità”. Ed ha chiesto l’intervento delle autorità italiane e internazionali.
COSA È SUCCESSO: LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI
La dura protesta in Aula delle opposizioni
Immediata è stata la risposta delle opposizioni dai banchi del Parlamento, con una protesta in Aula che ha visto protagonisti il Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Alleanza Verdi e Sinistra. Hanno chiesto una conferenza dei capigruppo per affrontare la situazione e nel darlo hanno occupato i banchi riservati al governo, spiegando di voler proseguire la protesta fino a che il governo non riferirà in Aula quanto accaduto.
“In una lettera avevo chiesto al governo italiano di vigilare e garantire l’incolumità agli equipaggi impegnati in questa missione umanitaria”, ha detto la segretaria Dem Elly Schlein, aggiungendo che l’attacco alle imbarcazioni è stato “un attacco deliberato al nostro Paese da parte del governo italiano”.
Per la leader del primo partito all’opposizione, la premier Giorgia Meloni “non può tacere, dica cosa intende fare per garantire la sicurezza di questi italiani che operano nel pieno rispetto del diritto internazionale umanitario. Perché, evidentemente, la sua azione fino ad ora è stata inefficace”. Ma cosa ha fatto, e cosa farà il governo?
Crosetto invia una fregata della Marina in soccorso dei cittadini italiani
Già in occasione della partenza della Flotilla, il governo ha fatto sapere che garantirà la sicurezza degli italiani a bordo, pur non condividendo l’iniziativa, ritenendo che non cambierà la situazione sulla Striscia di Gaza.
E per garantire assistenza ai cittadini del nostro Paese, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha annunciato l’invio di una fregata multiruolo della Marina Militare. Che “era in navigazione a Nord di Creta nell’ambito dell’operazione Mare Sicuro. La fregata si sta già dirigendo verso l’area per eventuali attività di soccorso”.
Della situazione, ha spiegato il ministro, “sono stati informati l’addetto militare israeliano in Italia, il nostro ambasciatore e l’addetto militare a Tel Aviv e l’unità di crisi della Farnesina”.
E sull’attacco ai danni della Global Sumund Flotilla, Crosetto non ha dubbi: “Non si può che esprimere la più dura condanna. In democrazia anche le manifestazioni e le forme di protesta devono essere tutelate quando si svolgono nel rispetto delle norme del diritto internazionale, e senza ricorso alla violenza”.
Tajani: “Rispettare il diritto internazionale”
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani invece, ha chiesto garanzie a Israele sulla sicurezza degli italiani a bordo, specificando che le operazioni militari in acque internazionali devono rispettare “il diritto internazionale e il principio di assoluta cautela”.
Dal canto suo Israele ha chiaramente detto che non permetterà alle barche di rompere il blocco navale. Già nei giorni scorsi ha chiesto ai partecipanti della Global Sumund Flotilla di attraccare al porto di Ashkelon e lasciare lì gli aiuti, che poi saranno trasferiti nella Striscia di Gaza.
Giovedì 25 settembre il ministro Guido Crosetto è atteso in Parlamento per un’informativa sulla questione.