Chi sono Gabriele Finotello e Massimo Zen, graziati da Sergio Mattarella: “Ho solo cercato di difendermi”

Quattro persone sono state interessate oggi dai decreti di grazia firmati dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Si tratta di Gabriele Finotello, Massimo Zen, Patrizia Attinà e Ancuta Strimbu.

Quattro diverse storie fatte di reati, detenzione e redenzione, accomunate ora dalla decisione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella di procedere con la grazia. Per Gabriele Finotello, Massimo Zen, Patrizia Attinà e Ancuta Strimbu il capo dello Stato ha firmato i decreti.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Chi sono Gabriele Finotello e Massimo Zen, graziati da Sergio Mattarella: “Ho solo cercato di difendermi” (ANSA FOTO) – Notizie.com

Per tutti e quattro i casi Mattarella ha tenuto conto dei pareri favorevoli, formulati dalla Procura generale e dai Tribunali di sorveglianza, delle condizioni di salute e del particolare contesto in cui sono maturati i delitti. Partiamo dai casi meno noti alle cronache. Patrizia Attinà di 52 anni è stata condannata a due anni, otto mesi e venti giorni di reclusione per i reati di furto e estorsione, commessi nel 2012 e nel 2016.

L’atto di clemenza copre l’intera pena residua da espiare. La donna è stata anche perdonata dalla vittima di estorsione. Ancuta Strimbu di 39 anni, doveva scontare nove anni, sette mesi e diciassette giorni di reclusione per estorsione e reati di droga. In questo caso si tratta di una grazia parziale che va ad estinguere un anno e sei mesi della pena detentiva ancora da espiare. La donna è già in prova ai Servizi sociali. Il Tribunale di sorveglianza competente potrà eventualmente continuare ad applicare il regime per i quattro anni che le restano da scontare.

I casi di Gabriele Finotello e Massimo Zen, graziati dal capo dello Stato

I nomi di Finotello e Zen, invece, sono già conosciuti. Il primo, di 34 anni, ha ucciso il padre a martellate il 22 febbraio 2021 e per questo è stato condannato a 14 anni di reclusione. Stando alle ricostruzioni la vittima, dipendente dall’alcol, avrebbe più volte maltrattato anche la madre e il fratello di Gabriel. Il giorno dell’omicidio il giovane, tornato a casa e trovato il padre ubriaco, ha cominciato a litigare con l’uomo. Dopo l’aggressione, Gabriele ha cercato di aiutare il padre, chiamando i soccorsi e aspettando i carabinieri in casa.

La grazia del capo dello Stato ha estinto l’intera pena residua da espiare, pari a quattro anni e tre mesi di reclusione, mettendo nero su bianco il “contesto in cui è maturato l’episodio delittuoso, caratterizzato da ripetuti atti di violenza e minaccia da parte della vittima nei confronti dei propri familiari”.

Massimo Zen, graziato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella
I casi di Gabriele Finotello e Massimo Zen, graziati dal capo dello Stato (FACEBOOK FOTO) – Notizie.com

Infine, c’è il caso di Massimo Zen (nella foto), oggi 54enne. Ex guardia giurata, all’alba del 22 aprile 2017 a Barcon di Vedelago, non lontano da Treviso, ha ucciso Manuel Major che con due complici stava fuggendo in auto, inseguito dai carabinieri, dopo aver messo a segno una serie di colpi nei bancomat della zona. Zen, intercettata la comunicazione delle volanti, ha messo la sua auto in mezzo alla strada e sparato all’indirizzo dell’auto dei rapinatori.

Sono stato condannato per il semplice fatto di aver cercato di difendermi“, ha sempre sostenuto Zen. Condannato a nove anni e sei mesi, oggi il presidente della Repubblica gli ha concesso la grazia parziale. Mattarella, nel firmare il decreto che ha estinto tre anni e tre mesi della pena detentiva ancora da espiare, ha tenuto del risarcimento del danno ai congiunti della vittima e delle condizioni di salute del condannato, a cui resta ora da espiare una pena non superiore a quattro anni di reclusione. Anche per lui sarà quindi possibile accedere alla domanda di affidamento in prova ai Servizi sociali.

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