Chi è Angelo, il tiktoker Napolitano Store nel mirino della guardia di finanza: maxi sequestro da quasi sei milioni di euro

Angelo Napolitano, noto sui social media come Napolitano Store, è finito nel mirino di guardia di finanza e Procura. È scattato un sequestro di quasi sei milioni di euro.

I continui video promozionali, i forti sconti, gli annunci di nuove aperture. Poi, l’8 agosto scorso, le immagini girate all’interno del Consiglio regionale della Campania che hanno scatenato la bufera.

Angelo Napolitano, il tiktoker di Napolitano Store
Chi è Angelo, il tiktoker Napolitano Store nel mirino della guardia di finanza: maxi sequestro da quasi sei milioni di euro (SOCIAL FOTO) – Notizie.com

Il tutto condito dalla risata, un marchio di fabbrica. E dalla simpatia di commerciante navigato che in breve tempo gli hanno consentito di raggiungere la ragguardevole cifra di oltre 415mila follower sul solo TikTok. Ma la sua società, secondo quanto accertato dalle autorità, avrebbe conosciuto, negli ultimi anni, “una esponenziale e anomala crescita del fatturato. Da 2,2 milioni di euro nel 2017 a 20,8 milioni di euro nel 2023”.

Angelo Napolitano, 47 anni, titolare della Am Distribution srl, subito dopo il blitz della guardia di finanza, ha utilizzato TikTok per far sapere ai propri fan che “le mie attività sono regolarmente aperte. Svolgeremo il nostro lavoro come tutti i giorni. Sapevo di avere un’indagine addosso. Dimostrerò la regolarità delle mie attività ed ho piena fiducia nella giustizia. Il tempo sarà padrone di tutto e di tutti”. Come sottofondo, la melodia Now we are free di Hans Zimmer, colonna sonora del film Il Gladiatore.

Napolitano Store, ipotesi di emissione fatture per operazioni inesistenti

Stando a quanto comunicato in queste ore dalle fiamme gialle e dalla Procura della Repubblica di Nola, Napolitano, sulla carta nullatenente, è indagato per fatture false ed evasione delle imposte. Nei confronti della sua azienda con sede a Casalnuovo è stato eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni mobili e immobili per un valore complessivo di 5.740.561 euro.

Le indagini riguardano una frode all’Iva realizzata dalla società attraverso l’emissione di fatture per operazioni inesistenti senza applicazione dell’imposta. Finanzieri e Procura avrebbero insomma svelato il sistema che consentiva a Napolitano Store di praticare fortissimi sconti. Sconti pubblicizzati sui social sulla merce in vendita, in particolare smartphone ed elettrodomestici.

Lo yacht sequestrato a Angelo Napolitano, il tiktoker di Napolitano Store
Napolitano Store, ipotesi di emissione fatture per operazioni inesistenti (GDF FOTO) – Notizie.com

Le fatture sarebbero state emesse nei confronti di società “cartiere” prive di dipendenti e di reale operatività. E sistematicamente inadempienti agli obblighi tributari. Le false fatture e l’evasione dell’Iva sarebbero state funzionali a giustificare contabilmente le vendite “in nero”. Vendite che sarebbero state effettuate appunto a privati consumatori a prezzi di molto inferiori rispetto a quelli proposti dalla Grande distribuzione organizzata e dalle stesse società produttrici.

Ad esempio, per uno smartphone di ultima generazione, il prezzo proposto al pubblico era inferiore anche di 400 euro rispetto a quelli mediamente praticati sul mercato. – ha scritto in una nota il procuratore Marco Del Gaudio – La vendita alla clientela a condizioni illecitamente vantaggiose si concretizzava, tuttavia, solo se il pagamento avveniva in contanti e, preferibilmente, con banconote da 100 euro”.

La doppia contabilità, la bolletta simile ad uno scontrino

Al cliente veniva consegnata una “bolletta” priva di validità fiscale. Un documento molto simile ad un normale scontrino, elaborata con un apposito software gestionale e in cui veniva indicato il codice Imei del telefonino venduto. La “doppia contabilità” permetteva di giustificare l’uscita dal magazzino della merce, monitorare le vendite effettuate e assicurare agli acquirenti l’eventuale sostituzione dei prodotti.

La guardia di finanza ha provveduto al sequestro, tra le altre cose, di un immobile situato a Napoli, nel quartiere Gianturco, ed uno yacht di 16,5 metri. Entrambi sono risultati intestati fittiziamente a terzi. Di Napolitano Store le cronache se n’erano occupate già ad inizio agosto quando il 47enne, insieme alla tiktoker Rita De Crescenzo, era stato protagonista di un video girato nell’ufficio del consigliere regionale di Azione Pasquale Di Fenza, poi espulso dal partito di Carlo Calenda.

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